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Depuratore, dopo vent’anni è pronto Cristaldi: «Da gennaio funzionerà»

L’impianto è stato adeguato ad una popolazione di 70 mila abitanti. I lavori sono costati altri 3 milioni

MAZARA. L'esistenza di un depuratore in una città di 52 mila abitanti e che si estende per 276 chilometri quadrati, dovrebbe essere un fatto normale. Invece a Mazara è un problema che si trascina da almeno venti anni, tanto che è stato necessario un ulteriore finanziamento di tre milioni di euro per adeguarlo ad una popolazione di circa 70 mila abitanti. Ma il depuratore non è ancora funzionante. Attorno alle realizzazione di questa struttura si sono consumate campagne elettorali e consigli comunali senza fine. Ora, nell'era del sindaco Nicola Cristaldi, il traguardo sembra prossimo, dopo diversi rinvii, per l'inaugurazione. «Il depuratore sarà pronto e funzionante nel prossimo mese di gennaio», dichiara il sindaco Nicola Cristaldi che aggiunge: «I lavori finalmente sono terminati, l'Enel ha concluso la messa in opera degli impianti, purtroppo sono sorti dei problemi nel collegamento dei due collettori, uno sul lungonareHopps, l'altro sul lungomare San Vito». Il depuratore sorge in contrada Bocca Arena, una zona sopraelevata ad un tiro di schioppo dal mare dove arriveranno le acque depurate attraverso il cosidetto "pennellone". Lì confluiranno i materiali del sistema fognario cittadino che è pari al 65% cui corrisponde un numero di abitanti pari a 32.745 unità. Oltre all'impianto di Bocca Arena che dovrà, come abbiamo visto, ancora attivarsi, c'è quello di Cartabuleo, nei pressi di Mazara 2, una struttura molto piccola che serve circa 3000 abitanti. «L'imminente messa in funzione del depuratore, congiuntamente ai lavori per le fognature -ha sottolineato Cristaldi - ci consentiranno di risolvere in maniera definitiva i problemi legati al sistema fognario cittadino». Proprio la conduttura fognaria posta alle spalle di un rifornimento di carburanti davanti ad un albergo, è probabilmente la causa del fenomeno delle acque rosse che spesso accade ed è visibile davanti al lungomare Mazzini nell'area della futura "spiaggia in città". Sono intervenuti i tecnici dell'Arpa di Trapani per prelevare dei campioni da analizzare. Dopo alcune settimane, lo stesso direttore della struttura territoriale di Trapani, Antonio Carrubba, avrebbe smentito la presenza di un'alga rossa, attribuendo invece il fenomeno ai reflui domestici e industriali presenti nella fognatura mazarese. Anche l'Arpa non avrebbe ancora ricevuto dal Comune una data per l'attivazione del depuratore, ormai una necessità impellente visto che quotidianamente, soprattutto da quel dannato scarico fognario escono quantità abnormi di liquame giallastro e non mancano gli odori nauseabondi.

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