
TRAPANI. "Se paghi ti pago i dipendenti". In questo assunto si muovono le nuove linee direttive dell'Ato Tp2, gestito da Belice Ambiente, instaurate dal commissario straordinario, Silvia Coscienza. E, secondo questo principio, agli operatori dei comuni di Salemi, Santa Ninfa, Gibellina, Vita e Partanna, non sarebbe stato accreditato lo stipendio del mese di ottobre perché non sarebbe stata versata, da parte dei comuni, la quota parte malgrado le tante promesse fatte dai sindaci. Tra l'altro il pagamento del mese di ottobre doveva essere pagato entro la fine dello scorso mese, così come deciso in un altro incontro in Prefettura. Dodici giorni di ritardo che sarebbero però giustificati dal "lavoro" dei mandati delle tesorerie comunali degli undici comuni e degli accrediti che sarebbero andati in porto venerdì scorso e che, soltanto ieri, hanno dato la possibilità al commissario straordinario di accreditare le somme ai dipendenti di sei degli undici comuni, compresi tutti gli amministrativi. Sono rimasti, almeno per ora, all'asciutto, circa 70 operatori dei cinque comuni sopracitati che sono sul piede di guerra. Tra questi anche il comune di Salemi che è in gestione commissariale perché sciolto per infiltrazione mafiosa. La decisione di Silvia Coscienza era stata già ufficializzata la scorsa settimana nel corso dell'incontro in prefettura alla presenza dei sindacati Cgil, Cisl, Uil e Fiadel i quali, a loro volta, hanno già proclamato lo sciopero per i giorni 29 e 30 novembre. Nel corso di quell'incontro, la funzionaria regionale sarebbe stata molto dura con i comuni che avevano preannunciato i versamenti della loro quota parte ma che, di fatto, non sono stati accreditati nel conto corrente aperto dallo stesso commissario. Da qui la decisione presa che è la stessa praticata dallo stesso quando svolgeva identiche funzioni a Palermo con la società Coinres e che avrebbe dato risultati confortevoli. Con questa strategia i sindaci sarebbero costretti a versare quanto dovuto perché correrebbero il rischio di vedere le proprie città invase dalla spazzatura nel momento in cui gli operatori ecologici si asterrebbero dal lavoro. I sindacati, che nei prossimi giorni dovrebbe intervenire sulla questione, ieri non hanno voluto parlare ma, in passato, si sono scagliati contro i sindaci che avrebbero fatto orecchio di mercante alle loro sollecitazioni. Se il problema della mensilità di ottobre è stato risolto almeno per circa 230 dipendenti, resta il problema del pagamento delle tre mensilità arretrate, luglio, agosto e settembre. All'orizzonte vi sono le due giornate di sciopero per mettere il dito sulla piaga.
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