Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Custonaci, cave in difficoltà Autorizzazioni bloccate

TRAPANI. Scongiurare il blocco dell’attività estrattiva nel bacino marmifero di Custonaci. È questo l’obiettivo del tavolo tecnico con gli assessorati regionali all’Energia, al Territorio e Ambiente ed alle Attività Produttive e Risorse Agricole che verrà costituito, così come deciso al termine del vertice tenutosi ieri mattina a Palermo, alla terza commissione Attività Produttive dell’Ars, al quale hanno partecipato, tra gli altri, Vito Pellegrino, presidente provinciale di Confindustria Marmi, Peppe Bica, sindaco di Custonaci, ed i deputati della provincia. Il rischio per il bacino marmifero è quello di subire enormi limitazioni a causa dei nuovi vincoli «imposti» sul piano delle cave.
«La Regione ha già bloccato, in automatico, tutte le nuove autorizzazioni — spiega Peppe Bica — e, allo stesso tempo, in autotutela potrebbe anche revocare le circa 200 autorizzazioni già concesse con il nuovo piano». Attraverso il ricorso di una associazione ambientalista, la Regione si accorse che il piano delle cave, varato nel 2010, era privo della valutazione di incidenza, obbligatoria, invece, per le zone Zps. E questo rischia di inficiare l’intero piano.
Del tavolo tecnico per le emergenze del comparto, quindi, sono stati chiamati a far parte due deputati trapanesi: Paolo Ruggirello e Mimmo Fazio. «L’emergenza — afferma Vito Pellegrino, presidente provinciale di Confindustria Marmi — è quella di consentire alle aziende esistenti di continuare a lavorare nei bacini perché, al momento, la loro esistenza viene compromessa dai vincoli ambientali previsti nel piano forestale».
Dal suo canto Peppe Bica spera che il problema possa essere risolto attraverso l’emanazione di un decreto che «congeli» la situazione attuale per un periodo di tempo, fra i sei e gli otto mesi, necessario per valutare l’incidenza. Nel frattempo, poi, il servizio geologico regionale sta avviando anche le procedure per l'aggiornamento del piano delle cave e la soluzione potrebbe arrivare proprio tramite l’aggiornamento. «Il problema — continua Bica — è che oggi vi sono tanti vincoli: Sic, Zps, Paesistico e Forestale che ha esteso il bosco a dismisura individuando molti habitat assolutamente intoccabili. I parlamentari sono tutti animati di buona volontà, ma sono ugualmente preoccupato perché la situazione, dal punto di vista burocratico e giuridico, si è aggrovigliata tantissimo. Per risolvere il problema la politica dovrà dimostrare la sua forza».

Caricamento commenti

Commenta la notizia