MAZARA. La peggiore crisi dal dopo guerra ad oggi. Una crisi strutturale che ha ridotto al lumicino il sistema imprenditoriale del comparto pesca, passato da oltre 300 natanti da pesca a soli 108, con un abbattimento considerevole dei livelli occupazionali. Sono oltre duemila i lavoratori licenziati nella pesca professionale e nell'indotto di Mazara. E poi c'è il problema delle demolizioni dei pescherecci che ha raggiunto limiti paurosi. Sono stati questi i principali temi dibattuti nel corso del workshop organizzato da Coldiretti imprese pesca che si è tenuto presso il palazzo vescovile messo a disposizione dal vescovo della diocesi monsignor Domenico Mogavero. Per Tonino Giardini, responsabile nazionale Imprese Pesca Coldiretti, " registriamo un mercato taroccato dalla presenza del 72 per cento di prodotto proveniente dall'estero e non tracciato. Per riconquistare competitività nel mercato nazionale e contrastare la concorrenza del prodotto estero immesso nel nostro territorio - ha sottolineato - è necessaria una tracciabilità uguale per tutti, chiara, trasparente e senza distinzioni". E' stato quindi trattato il problema delle demolizioni dei pescherecci. "E' alla firma del ministro - ha detto Pietro Grasparri, dirigente della direzione generale della pesca del Mipaf - un nuovo bando pubblico per la demolizione dei natanti da pesca con una dotazione di 25 milioni di euro. A Mazara con le demolizioni - ha spiegato - si è raggiunto in pochissimo tempo il 25 per cento fissato come obiettivo comunitario Igt (misura europea tonnellaggio), superandolo sino a sforare il 33 per cento. L'avviso demolizione è già alla firma del ministro, le richieste di accesso ai finanziamenti dovrebbero potersi presentare già da fine novembre". "Il dialogo costruttivo e solidale con i Paesi rivieraschi e del mondo arabo - ha dichiarato Giovanni Tumbiolo presidente del Distretto produttivo della pesca - può essere uno dei punti di forza e risposte concrete alle limitazioni all'accesso alle zone di pesca". Ha chiuso i lavori il presidente regionale di Coldiretti Sicilia, Alessandro Chiarelli che ha indicato il percorso sul quale Coldiretti intende impegnarsi per la valorizzazione e lo sviluppo della pesca siciliana. "La statistica è chiara, 300 imprese di pesca di Mazara che si riducono a 100 - ha detto - è un problema strutturale. Contrastare l'importazione del pesce e tracciare il prodotto sono due interventi indifferibili per restituire competitività alla pesca. Se il gambero del Mozambico passa la frontiera comunitaria per essere commercializzato come gambero mazarese abbiamo fallito tutti