SALEMI. Ancora il tilt il traffico a Salemi a causa del nubifragio e delle «valanghe» di fango che lunedì notte hanno sconvolto la città. A subire le maggiori conseguenze, a causa delle infiltrazioni di fanghiglia all'interno degli edifici, numerosi residenti di contrada Cuba e della via Marsala. A monte del problema, stando alle testimonianze raccolte, sembrerebbe esserci un problema di carattere tecnico che vedrebbe l'occlusione di un canale di gronda utile all'incanalamento della fanghiglia, mai ripristinato. «Giorni prima- afferma Paolo Tantaro, residente in via marsala - mi ero rivolto alle guardie municipali segnalando l'ostruzione del ponte dai detriti, ma l'ufficio tecnico non è intervenuto».
Diti puntati contro le varie amministrazioni, che si sono succedute durante il corso degli anni, che non hanno messo in sicurezza il Monte delle Rose retrostante gli edifici. Ancora una sono emerse le incongruenze di un errato piano regolatore comunale per quanto riguarda le costruzioni in quella zona nel periodo post terremoto. Anche il piano comunale di protezione civile, come affermato dal commissario, sarebbe poco adeguato alle esigenze della città.
Rammarico espresso anche dalle parole di Giacomo Piazza, assicuratore: «sono amareggiato nel constatare che non c'è stato nessun intervento da parte dei cantonieri comunali, nonostante la situazione di emergenza in cui con gli altri commercianti e residenti ci siamo ritrovati. Esprimo il mio plauso al gruppo dell'associazione di protezione civile che si è speso non solo in termini materiali ma anche umani nei confronti anche di chi semplicemente doveva attraversare la strada». Giovani particolarmente sensibili alle problematiche cittadine e che in molte circostanze si sono fatti garanti delle lacune delle istituzioni. Le proteste inerenti il fango, sono scattate, anche da parte di numerosi pendolari che percorrono il tratto provinciale 29 che collega Salemi a Trapani su cui fino a ieri, nessuno era intervenuto, soltanto qualche segnale stradale.
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