MARSALA. Non c’è pace per l’area artigianale di via Vita. Dopo ben sette anni di abbandono, quando sembrava avviato il processo per fare di quell’area il volano dell’artigianato marsalese, ecco una nuova fase di stallo che rischia di mandare all’aria ogni iniziativa del Comune e della Cna, e continuare a lasciare in uno stato di degrado e di «discarica a cielo aperto» tutta la zona. Dopo l’assegnazione dei primi 6 lotti dell’area da parte della Commissione del Suap, presieduta dall’architetto Enza Canale, una nuova fase di stallo si presenta. I primi lotti assegnati non sono stati ancora materialmente realizzati e l’area rimane in uno stato totale di abbandono.
«Se i lavori non sono ancora iniziati - sottolinea Luigi Giacalone, segretario provinciale della Cna da anni impegnato nella realizzazione di questa importante area artigianale - è perché gli artigiani che hanno già avuto assegnati quei lotti e quelli che aspirano all’assegnazione attendono che la Regione approvi i progetti già presentati e in attesa di finanziamento. Come Cna stiamo continuando a fare una capillare azione di sensibilizzazione presso gli artigiani marsalesi perché vadano ad occupare quei 45 lotti previsti. Per questo intendiamo coinvolgere il sindaco Giulia Adamo perché si adoperi alla Regione per un’accelerazione dell’iter».
I lotti saranno ceduti in proprietà o in concessione secondo quanto prevede il Piano degli Insediamenti Produttivi, approvato nel 2005. Il prezzo di cessione in proprietà è di 27,51 euro al metro quadrato, mentre il costo di assegnazione è di 4,548 euro a metro quadrato, per ogni anno. Le aree destinate agli insediamenti produttivi saranno utilizzate per la realizzazione di impianti di carattere artigianale o piccola e media industria, aventi per scopo un’attività diretta alla produzione di beni, anche semilavorati, o alla prestazione di servizi e alla commercializzazione dei prodotti derivati connessi con la produzione.
La realizzazione dell’area artigianale avrà un duplice scopo: da una parte avviare il processo di produzione dell’artigianato locale su nuove basi e dall’altra quella di fare uscire l’area di via Vita dal degrado in cui si trova essendo divenuta nel tempo un’autentica discarica a cielo aperto, anche per l’impossibilità diretta del Comune di intervenire in quanto attorno alla zona i terreni sono di proprietà privata. Qui, comunque, il Comune potrà intervenire per la bonifica addebitando ai proprietari i costi che andrà a sostenere.