Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

"Interessi non dovuti", banca dovrà restituire ad un marsalese 43 mila euro

MARSALA. La banca ha conteggiato gli interessi passivi sul conto corrente di un rappresentante marsalese ogni tre mesi anziché ogni anno, come previsto per legge, commettendo il reato di anatocismo: il Tribunale di Marsala condanna l’istituto di credito a risarcire l’ex cliente di oltre 47mila euro. I fatti contestati risalgono al periodo compreso tra il 1987 e il 2000. A quell’epoca il signor Giuseppe Barraco, che oggi ha 69 anni, era rappresentante di abbigliamento ed era titolare di un conto corrente bancario presso la Sicilcassa, poi confluita nel Banco di Sicilia, oggi Unicredit.


Ebbene, il signor Barraco per tutti questi anni non si è limitato a pagare gli interessi passivi dovuti ma ha dovuto far fronte ad una «capitalizzazione trimestrale degli interessi passivi – ha spiegato l’avvocato Giuseppe Gandolfo, difensore di Barraco –. L’illegittimità di tale pratica è accertata, tant’è che da qualche tempo gli istituti di credito che procedono a recuperare coattivamente le somme loro dovute alla chiusura dei conti, provvedono di propria iniziativa al ricalcolo del saldo escludendo la capitalizzazione trimestrale passiva». Infatti Giuseppe Barraco era titolare di un conto corrente presso la Sicilcassa e, nonostante il transito dello stesso nel Banco di Sicilia e poi nell’Unicredit, l’applicazione degli interessi passivi per il periodo di riferimento in maniera trimestrale, anziché annuale – come impone la legge – non è mai mutata. «Il mio cliente – aggiunge l’avvocato Gandolfo – ha avuto la forza, nel 2000, di chiudere il conto e nel 2006 si è rivolto a me perché ravvisava di aver subito delle irregolarità». È nata una causa presso il Tribunale civile di Marsala che si è conclusa con il riconoscimento dell’avvenuto anatocismo bancario. «Oggetto di un’annosa disputa giurisprudenziale – continua il legale – l’illegittimità della pratica della capitalizzazione degli interessi passivi, per lungo tempo applicata dagli istituti bancari, è stata definitivamente accertata dalle Sezioni unite della Corte di Cassazione con l’ormai celebre sentenza numero 21095 del 2004». Per questo il Tribunale civile di Marsala, nella persona del giudice onorario Rosita Cosentino, ha condannato Unicredit spa alla restituzione, in favore di Giuseppe Barraco, di 47.138,19 euro, denaro che l’ex cliente aveva già versato e che non sarebbe stato dovuto.


Quanto all’istituto di credito – assistito dall’avvocato Carlo Ferracane – si era difesa sostenendo che la Sicilcassa, all’epoca, era stata posta in liquidazione e che, se il cliente avesse voluto far valere le sue ragioni e ottenere il denaro, avrebbe dovuto rivolgersi al liquidatore, ma il suo nome non risultava». Il giudice, però, ha dato ragione al signor Barraco. «Il reato di anatocismo ha contribuito a mandare sul lastrico numerosi imprenditori – informa Gandolfo –. È possibile agire contro le banche per interessi versati in più. Il tempo di prescrizione è di 10 anni dalla chiusura del conto. In 20 hanno fatto causa alle banche per situazioni analoghe e alcuni hanno già ottenuto una sentenza favorevole».

Caricamento commenti

Commenta la notizia