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Alcamo, torna la crisi idrica: proteste nel centro storico

Turni di ben otto giorni di attesa, come già era avvenuto all'inizio del mese di marzo scorso

ALCAMO. "Purtroppo è una situazione ormai ciclica. Aspettiamo di potere riuscire, al più presto, a utilizzare nuove fonti. Il sindaco Sebastiano Bonventre sta facendo il possibile". A dichiararlo è stato ieri l'assessore comunale Gianluca Abbinanti, commentanto la grave emergenza idrica che in questi giorni è tornata a interessare la popolazione alcamese. Con turni di ben otto giorni di attesa. Come già era avvenuto all'inizio del mese di marzo scorso.

Sabato mattina alcuni cittadini che risiedono nella zona del centro storico hanno atteso invano l'arrivo del prezioso liquido. "Eppure - dicono - all'ufficio comunale Acquedotto avevano assicurato che oggi sarebbe stato il turno della zona tra piazza della Repubblica e via Commendatore Navarra. In genere l'acqua, quando arriva e se arriva, viene distribuita dalle 8.30". Va anche messo in evidenza come la cittadinanza alcamese si sia ormai rassegnata a subire questa situazione. C'è chi però si domanda "perché avvengano tutte queste puntuali rotture alla rete dell'acquedotto. Si tratta di frane, smottamenti, vecchie condutture che si rompono, tentativi di bucare i tubi in campagna per l'irrigazione o altro? Qualche anno fa, un magistrato della Procura di Trapani, Francesco Taurisano, aprì un'inchiesta nel capoluogo. Perché nessuno punta l'attenzione su quanto succede ad Alcamo per fare chiarezza sulle frequentissime rotture?". Viene quindi esortato "il sindaco, accompagnato dalla giunta, da consiglio comunale e dai cittadini a fare sentire la voce nelle sedi opportune".

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