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Salemi, i commissari chiedono altri sei mesi

Il mandato dopo lo scioglimento per mafia scadrebbe il prossimo settembre

SALEMI. Il prefetto Leopoldo Falco, presidente della commissione straordinaria che gestisce il Comune di Salemi, ha richiesto al Ministero dell’Interno la proroga della gestione commissariale per ulteriori sei mesi, così da poter far fronte alle innumerevoli emergenze che interessano il territorio comunale. La decisione è stata comunicata ad una delegazione del Pd, composta dal segretario Daniela Drago, dal presidente Antonio Brunetta e dagli ex consiglieri comunali Calogero Angelo e Domenico Venuti, che nei giorni scorsi ha incontrato il presidente la commissione straordinaria di Salemi. Il mandato dei commissari scadrebbe a fine settembre se accettata la richiesta dal Ministero il commissariamento sarebbe prorogato fino a marzo. Durante l’incontro si è discusso delle innumerevoli problematiche che attanagliano la città: dai disagi economici di tanti cittadini ai problemi che riguardano il centro storico, dalla razionalizzazione nella gestione del bilancio comunale, alla problematica del rinnovo dei contratti degli ex articolisti, dalle condizioni pessime delle strade alle enormi difficoltà nell’ambito del settore dei rifiuti, a partire dall’ aggravio di costi del servizio. Nel corso della lunga discussione sono state condivise alcune iniziative, tra le quali il servizio civico, che offre ai cittadini disoccupati abili al lavoro la possibilità di ricevere un contributo a fronte dell’attività prestata per il Comune (manutenzione, verde pubblico etc); l’accelerazione nello scioglimento dell’Ato rifiuti e le azioni necessarie per rendere il servizio più efficiente a costi nettamente inferiori; l’istituzione di misure per il recupero del centro storico, che ne incentivino il ripopolamento, sia abitativo che commerciale; l’accelerazione dei lavori della Commissione “Ex articolo 5” con il conseguente impiego di somme a sostegno dell’edilizia, comparto in profonda crisi; l’elaborazione di importanti progetti di sviluppo attraverso finanziamenti esterni a quelli comunali, oggi sempre più esigui; il rifacimento, in modo più ampio e diffuso possibile, del manto stradale; la riqualificazione di alcune zone del nuovo centro e delle contrade”.

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