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«Forestali stagionali dimenticati»: ritardi nella prevenzione incendi

Da domani saranno avviate le prime azioni di protesta nell’area attrezzata di Biro, tra Custonaci e San Vito

TRAPANI. Il rischio è che si perdano posti di lavoro e che non si riescano a realizzare tutti quegli interventi necessari per preservare i boschi, le pinete e tutto il territorio dagli incendi. A lanciare l’allarme sono stati Massimo Santoro, segretario provinciale della Fai Cisl, Damiano Galbo della Flai Cgil e Tommaso Magaddino della Uila Uil. I tre rappresentanti sindacali ieri mattina, nei locali della Cisl, hanno affrontato il problema dei lavoratori stagionali della Forestale spiegando, nel dettaglio, ciò che sta per avvenire a causa del mancato avviamento da parte della Regione.
«I lavori di forestazione — affermano i tre rappresentanti sindacali — hanno i loro tempi di attuazione e se alcuni vengono eseguiti fuori tempo massimo sono praticamente inutili». Negli anni precedenti, infatti, l’avviamento è avvenuto a gennaio ed i primi lavoratori stagionali, soprattutto quelli che prestano servizio per 151 giornate, già sarebbero dovuti entrare in servizio. Ed invece «dato che siamo a metà aprile e non arrivano notizie da Palermo — continuano i tre sindacalisti — e, pertanto, l’avviamento non potrà avvenire prima di maggio, il rischio è che non si riuscirà a garantire le 151 giornate lavorative a coloro che avevano acquisito questo diritto». Per assicurare il lavoro ai forestali stagionali per 151 giornate, infatti, sono necessari quasi 8 mesi e, cominciando a maggio si arriverebbe a dicembre. A rischiare, però, sono anche quelli che lavoravano per 101 giornate e per 78 giornate. Ad oggi, infatti, nel Bilancio regionale non sono presenti i fondi per assicurare questi stipendi «e meno giornate lavorative — continuano Santoro, Galbo e Magaddino — vuol dire anche stipendio più leggero e indennità di disoccupazione ridotta. Proseguendo in questa direzione si corre il serio rischio di mettere a repentaglio anche l’ordine pubblico. Non dare risposte a 25 mila dipendenti significa non assicurare un futuro a 25 mila famiglie, con tutto quello che può scaturire da questo».
I sindacati, pertanto, hanno deciso di avviare una serie di proteste, a cominciare da domani nell’area attrezzata di Biro, tra Custonaci e San Vito. «Incontreremo tutti i lavoratori del settore — concludono i rappresentanti sindacali — e spiegheremo loro lo stato attuale della vertenza. A questa seguirà una protesta a Palermo, dal 22 al 27, dinanzi la sede della Regione. I nostri governanti devono capire che i lavoratori forestali sono importanti perché presidiano il territorio e riescono a prevenire il rischio idrogeologico».

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