TRAPANI. «Gli arbitri sono uomini e sbagliano. Nel calcio succede che sbaglino i giocatori, i tecnici, i dirigenti, i direttori sportivi. Possono sbagliare anche gli arbitri». Il direttore sportivo del Trapani «assolve» Pietro Dei Giudici, il direttore di gara di Latina, che ha concesso il rigore al Sudtirol al 48' del secondo tempo nel posticipo serale di lunedì e che ha privato i granata, che erano andati in gol con Giovanni Abate, di un successo al «Druso» di Bolzano che avrebbe consentito loro di portare a 4 i punti di vantaggio sul Lecce, secondo in classifica. Faggiano, con accanto il direttore generale Anne Marie Collart Morace, parla in una conferenza stampa atipica, per la massiccia presenza di tifosi che affollano la saletta dell'impianto sportivo «Roberto Sorrentino» sul cui manto in erba sintetica, intanto, il tecnico Boscaglia sta facendo svolgere ai giocatori, appena arrivati dalla lunga trasferta, un allenamento defaticante per coloro che sono stati impegnati in partita e più intenso per gli altri. «Anche un solo punto può fare la differenza - continua Faggiano -. Noi ne abbiamo due di vantaggio e quindi vedo il classico bicchiere mezzo pieno. Con questo, però, non voglio dire che siamo soddisfatti del tutto perché avremmo voluto, e dovuto, vincere. Semmai dovremo essere ancora più bravi e più forti persino della sfortuna nelle ultime cinque partite del campionato, senza farci prendere dalla rabbia né dalla paura».
Ma la lingua batte dove il dente duole ed è inevitabile ritornare sull'episodio del calcio di rigore che, peraltro, ha non poche analogie con quanto accaduto lo scorso anno sullo stesso campo di Bolzano, quando i granata, in vantaggio per 1-0 per un gol di Sergio Sabatino, sono stati raggiunti dal Sudtirol al 42' della ripresa per un rigore altrettanto discusso e concesso per un presunto fallo dello stesso terzino. Quel pareggio costò, ad una giornata dalla fine della stagione regolare, la testa della classifica, a vantaggio dello Spezia che sarebbe stato poi promosso in serie B, mentre il Trapani si sarebbe fatto sfuggire lo stesso traguardo nella finalissima dei play off con il Lanciano. «Lo scorso anno è acqua passata - ribadisce Faggiano - anche se l'amarezza che ha lasciato in tutto l'ambiente la percepisco anch'io che non facevo parte di questa società. Bisogna guardare avanti e non pensare all'errore dell'arbitro. Non lo invidio, è un giovane che si sta costruendo una carriera e la sua prestazione è stata valutata da tutta Italia (il posticipo della 29ª giornata è andato in onda in diretta Tv su RaiSport1, ndr), e soprattutto dai vertici della Lega Pro che sicuramente hanno visto per intero la partita, mentre magari qualcuno faceva zapping con il derdy Roma-Lazio».
Ed è questa l'ultima considerazione che il direttore sportivo granata riserva all’arbitro Dei Giudici. «Ora basta - ribadisce - pensiamo alla prossima partita, in casa contro il Pavia, una squadra che verrà per cercare di fare risultato, ma che dobbiamo battere». Al confronto, anticipato alle 14,30 per agevolare il rientro in sede del Pavia, non parteciperanno il terzino sinistro Federico Rizzi, squalificato per un turno in conseguenza dell'espulsione del concitato finale di Bolzano ed il centrocampista Giuseppe Pirrone che, già diffidato, è stato ammonito, nonché l'infortunato esterno destro Simone Basso. «Per Basso dispiace tantissimo, anche a livello personale - conclude Faggiano - ma abbiamo altri 25 giocatori, tutti abili ed arruolabili».
Rigore inesistente, rabbia Trapani
Col Sudtirol si è ripetuto lo stesso copione di un anno fa, anche allora il pareggio dei padroni di casa arrivò con un penalty discusso. Faggiano: "Meglio pensare al Pavia"
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