TRAPANI. Il capo della Squadra Mobile di Trapani, Giovanni Leuci, nel corso della conferenza stampa sul sequestro di beni e società per un valore di 30 milioni di euro agli imprenditori Morici, ha evidenziato che «è mancata un' azione di controllo da parte degli Enti pubblici appaltanti». «Non doveva essere la polizia - ha spiegato - ma i direttori dei lavori, a verificare, ad esempio, che, nella realizzazione della litoranea Nord di Trapani, non è stato rispettato il capitolato d'appalto». «Quello operato oggi - hanno sottolineato gli investigatori - è un sequestro antimafia preventivo, eseguito su disposizione del presidente del Tribunale sezione Misure di prevenzione di Trapani, Piero Grillo, su richiesta del questore, Carmine Esposito». «Gli aspetti di carattere penale - ha specificato il capo dell'Anticrimine, Giuseppe Linares - sarà valutato dall' autorità giudiziaria competente». Linares, rispondendo ai giornalisti, ha confermato che il provvedimento di sequestro «scaturisce dall'esame delle carte processuali, depositate dal pm nell'ambito del procedimento per concorso esterno in associazione mafiosa, a carico del senatore Antonio D'Alì, in corso di svolgimento dinanzi al gup di Palermo.
La denuncia del capo della Squadra Mobile: "Gli enti pubblici non vigilano sugli appalti"
Dopo il sequestro di beni per 30 milioni di euro agli imprenditori Morici, parla Giovanni Leuci: "Non doveva essere la polizia ma i direttori dei lavori, a verificare, ad esempio, che, nella realizzazione della litoranea Nord di Trapani, non è stato rispettato il capitolato d'appalto"
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