Trapani

Venerdì 27 Dicembre 2024

Con l’abolizione della Provincia a rischio la scuola per corallai

TRAPANI. Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana della relativa legge, l'abolizione delle Province è ormai un fatto ufficiale. Saranno sostituite dai liberi Consorzi di Comuni, le cui funzioni saranno stabilite da una nuova legge che l'Assemblea regionale siciliana dovrà approvare entro il 31 dicembre. Nel clima di incertezza che riguarda il consiglio provinciale (il commissario Luciana Giammanco deve considerarsi già decaduto) che, comunque dovrebbe rimanere in carica fino a maggio, i componenti della Commissione Pubblica istruzione Giuseppe Siragusa, Anna Maria Angileri, Francesco Brignone, Giuseppe Angileri e Giuseppe Ortisi hanno rivolto un appello al governatore Rosario Crocetta perché venga «salvata» la Scuola per Ottici e Corallai. L'istituzione scolastica provinciale, che ormai da molti anni forma artigiani del corallo e tecnici del settore ottico, potrebbe vedere seriamente minacciato, sostiene la Commissione Pubblica Istruzione che ha effettuato un sopralluogo nella Scuola ospitata nei locali dell’Istituto salesiano, il proseguimento della propria attività proprio a causa della situazione di instabilità derivante dall'abolizione delle Province. «Considerata la peculiarità della Scuola che non possiede autonomia finanziaria e che è totalmente dipendente dal bilancio della Provincia», i componenti della Commissione ritengono che occorra «un deciso intervento della Presidenza della Regione Sicilia per salvaguardare un'istituzione fondamentale per la formazione di artigiani che continuino l'arte della lavorazione del corallo, attività che rappresenta da secoli una parte importante della storia della provincia di Trapani».
Nell'Istituto a indirizzo Ottici si sono formati e diplomati giovani che hanno trovato lavoro in laboratori locali prima che regionali e nazionali mentre quello che hanno conseguito il diploma di corallaio, che abilita alla professione di designer, per lo più hanno dovuto ricercare opportunità professionali in industrie orafe non del territorio.

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