PANTELLERIA. Si sono incatenate ieri mattina dentro l'ospedale di Pantelleria le mamme in attesa di avere un figlio. Da lunedì protestano perché dal mese di dicembre una circolare del capodipartimento di maternità infantile dell'Asp di Trapani, dottor Giovanni Bavetta, ha disposto che le donne dalla 32ª settimana in poi devono recarsi a Trapani per il parto. Giuseppe Culoma fa il pescatore. Da un mese non lavora. Ha accompagnato la moglie che doveva mettere al mondo il loro bambino a Trapani. Mercoledì mattina quel bambino, nato cinque giorni fa, era nella cesta. Stava andando con la nave per la prima volta nella sua isola, Pantelleria, anche se, nella sua carta d'identità, risulterà nato ad Erice. «Ho perso il conto di quello che ci è costato - dice Giuseppe - Siamo a Trapani da un mese. Le spese sono tutte a carico nostro e per di più io in questo periodo non ho potuto lavorare». Il traghetto Pietro Novelli mercoledì non era partito per un guasto tecnico. Giuseppe e la moglie Maria, madre di altre tre figlie, da un mese a casa dai nonni, devono ancora aspettare un giorno per ritornare a Pantelleria. Nell'isola intanto le mamme che devono ancora partorire da lunedì scorso presidiano per tre ore al giorno l'ospedale Nagar. Chiedono all'assessore Borsellino di ripristinare il punto nascite così come aveva promesso dopo la manifestazione dello scorso 18 febbraio.
«Io ho altri due figli e una persona disabile in famiglia - dice Paola -, come posso pensare di partire e andare a partorire da sola lasciando tutti?». «Si parla tanto della violenza fisica contro le donne - afferma Linda -, ma quella psicologica a cui ci condannano proprio le nostre Istituzioni è forse peggiore: in un momento sacro nella vita di una donna, in cui si dà alla luce un bambino, veniamo lasciate sole, lontane dai nostri cari, in ambienti e con persone sconosciute: questa è inciviltà». Martedì è andato a trovare le mamme in ospedale il vescovo di Mazara, monsignor Domenico Mogavero. «Sono con voi - ha detto - vi seguo e vi sostengo, perchè c'è di mezzo la qualità della vita che è il valore più alto che abbiamo». Carmelina Bonomo ha terminato il periodo di gravidanza. Ha deciso che suo figlio deve nascere a Pantelleria e si è rifiutata di andare a Trapani. «Non posso partire - dice -, ho un figlio di un anno e mezzo e non so a chi lasciarlo. Partorirò a Pantelleria, sono decisa e giorno nove inizierò il tracciato».
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