Trapani

Venerdì 27 Dicembre 2024

Info point chiusi pure a Pasqua, ora è polemica

TRAPANI. Una settimana alla Pasqua, ancor meno alla processione dei Misteri che segna l'avvio della stagione turistica in città. Ma gli info-point sono ancora chiusi. Tutte le strutture che dovrebbero garantire le giuste informazioni ai turisti in arrivo in città, infatti, sono chiuse e, così, quelli che vorrebbero delle informazioni sono costretti a chiederle agli esercenti. Per questo motivo Enzo Abbruscato, capogruppo del Pd al consiglio comunale, nel corso dell'ultima seduta dell'assemblea di Palazzo Cavarretta, è tornato a chiedere l'intervento del sindaco Vito Damiano, così come aveva già fatto un mese addietro e, alcuni giorni prima, attraverso una interrogazione scritta, Nino Grignano, altro consigliere comunale del Partito democratico.

«La chiusura degli info-point non fa onore alla nostra città - ha affermato Enzo Abbruscato -. Già un mese addietro avevo segnalato al sindaco Damiano il problema in modo che si potesse trovare una soluzione per tempo, prima che arrivassero le navi da crociera ed i turisti. Purtroppo, però, il mio appello è caduto nel vuoto e qualche giorno addietro ho assistito alla scena di una turista che cercava informazioni e che non le trovava. Il tutto con la crescente preoccupazione anche dei commercianti».

«Mi auguro che ognuno fornisca il proprio contributo per la crescita della città - è la precisazione del sindaco Vito Damiano -. A volte evidenziare le inefficienze o i disservizi, invece, serve soltanto per affossarla. Esaurita questa premessa, ricordo che si tratta di un problema che non riguarda il Comune direttamente dato che l'Ente non ha un'azienda che si occupa del turismo, come la Provincia con l'Apt. Noi vorremmo gestire le strutture, ma purtroppo, non siamo nelle condizioni di farlo. Per questo si è fatto ricorso ad una convenzione con il privato che ha gestito gli info-point, senza, però, rientrare nei requisiti di interesse collettivo che può avere un info-point istituzionale. Quindi, stiamo rivedendo le convenzioni - conclude Damiano - perché così come sono strutturate adesso servono poco».

leggi l'articolo completo