CALATAFIMI. Una richiesta di "istituire una commissione d'indagine in merito alle celebrazioni della Festa del Santissimo Crocifisso che ha richiamato nel maggio del 2012 circa 70 mila turisti nella cittadina segestana". A farsi portavoce di tale richiesta, a Calatafimi Segesta, è il consigliere comunale di opposizione Daniele Cataldo, capogruppo di Area Nuova. "A dieci mesi dalle celebrazioni e dopo ripetute interrogazioni, con le quali abbiamo chiesto di conoscere il rendiconto illustrativo delle entrate e delle spese sostenute dal Comune - scrive Cataldo -, nessuno fino ad oggi ha fornito risposte esaustive. L'atteggiamento dell'amministrazione comunale è incomprensibile - prosegue il consigliere - e rischia di rafforzare ancor più i sospetti di quanti sostengono un presunto ammanco di denaro dalla gestione dei parcheggi istituiti, proprio in occasione dei festeggiamenti, dal Comune. La commissione - conclude quindi Daniele Cataldo - ha l'obiettivo di comprendere i motivi del ritardo nella presentazione del rendiconto, di fare chiarezza sul presunto ammanco, e studiare, in ultimo, le ripercussioni economiche che la festa ha avuto sul tessuto sociale ed economico nel breve e nel medio periodo". Ma il sindaco Nicolò Ferrara replica: "Si è perso un po' di tempo per difficoltà gestionali, a cominciare dal fatto che è stato cambiato il capo dell'ufficio tecnico comunale, ma il rendiconto è già nelle mie mani e non c'è alcun ammanco. Ritengo che sia pretestuoso creare divisioni politiche anche sulla Festa della Santissimo Crocifisso, di cui la cittadinanza calatafimese è orgogliosa". Un evento tradizionale che è tra i fiori all'occhiello di Calatafimi. La festa del Santissimo Crocifisso è una delle feste popolari più antiche d'Italia, si svolge ogni cinque o sette anni, nei giorni che vanno dal 29 aprile al 3 maggio. La popolazione calatafimese, divisa in ceti, sfila per tre giorni in processione lanciando confetti, "cucciddati" e fiori, mettendo in mostra gli usi e i costumi della cultura contadina. Viene celebrata solennemente sin dal 1657, quando si manifestarono una serie di miracoli attestati da atti pubblici e documenti.
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