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Zingaro, scontro su chioschi e parcheggi. Restuccia: abbiamo applicato la legge

Autorizzazioni a rischio all’interno della riserva per zone ristoro e box vendita. I sindaci protestano

CASTELLAMMARE. Garantire i servizi essenziali alla riserva dello Zingaro. È questo il grido d'allarme dei sindaci di Castellammare e San Vito in quanto, secondo Marzio Bresciani e Matteo Rizzo, la direzione della Riserva vuole limitare le realtà economiche locali. «All'esterno della riserva, agli ingressi da entrambi i Comuni, lato Nord e Sud, sono presenti attività stagionali come chioschi mobili per la vendita di generi di ristoro e souvenir riguardanti la riserva - affermano Bresciani e Rizzo -, ma anche un parcheggio che la direzione dello Zingaro, con delle ultime note, afferma di non essere più intenzionata ad autorizzare. Se la direzione non condivide la norma regionale, si attivi immediatamente perché vengano garantiti questi servizi essenziali in sostituzione di quelli attualmente presenti e che, immotivatamente, la direzione non è più disposta ad autorizzare, mortificando le poche opportunità economiche intraprese nel rispetto della normativa e del regolamento della riserva».
Valeria Restuccia, la direttrice della riserva dello Zingaro, però, rispedisce immediatamente al mittente le accuse, e spiega di essersi semplicemente limitata a dare applicazione alla normativa regionale vigente. «Ho chiesto ai due sindaci che uno dei posteggi, che al momento è all'interno dell'area protetta, venga spostato fuori, anche perché abbiamo già, all'interno, un'area adibita a parcheggio gratuito a disposizione di tutti i visitatori. Quello da spostare, invece, è a pagamento». La direttrice della riserva, quindi, prosegue spiegando che «dal lato di San Vito, l'ingresso maggiormente fruito a partire dal mese di giugno, invece, non c'è alcun parcheggio e non potrà mai esistere».
Per i sindaci «in base alla norma regionale in vigore, l'assessorato al Territorio ed all'Ambiente è autorizzato ad emanare bandi di gara per l'erogazione di servizi aggiuntivi al pubblico a pagamento, nel territorio delle riserve naturali, fermo restando il rispetto dei vincoli normativi esistenti». «Verissimo - ribatte Valeria Restuccia -, la legge concede la possibilità di pubblicare un bando, ma all'interno dell'area protetta abbiamo tanti lavoratori che ricevono il loro regolare stipendio e che, pertanto, possono svolgere tutte le funzioni necessarie. Per questo motivo l'amministrazione pubblica non ha bisogno di spendere altri soldi, oltretutto in un momento in cui i soldi a disposizione sono pochi». Infine, la direttrice della riserva sottolinea come «i chioschi non sono all'esterno della riserva, ma dentro e, inoltre, sono anche stagionali. Questo non significa che abbiano il diritto di rimanervi a vita. E poi all'interno della riserva offriamo a tutti anche la possibilità di usufruire di acqua potabile»



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