MAZARA. Da tre mesi i lavori sono fermi e gli incidenti aumentano. È la strada provinciale Mazara-Torretta Granitola che costeggia il mare per sette chilometri tra curve pericolose e sconnessioni di varia natura. L'appalto della provincia è stato di circa tre milioni di euro per rendere la strada più larga recuperando le cunette, ma principalmente più sicura. I guardrail esistenti hanno i segni di macchine che si sono fracassate e sono piegati su sé stessi. Il Circolo di Sinistra Ecologia e Libertà di Mazara del Vallo ed il comitato di quartiere di contrada Bocca Arena, da dove inizia la provinciale, hanno denunciato "una situazione di grave pericolo in quanto l'arteria è sprovvista di messa in sicurezza dopo l'interruzione dei lavori in corso per il rifacimento e il miglioramento della stessa, considerato che non è stata adottata alcuna precauzione per "scongiurare un'eventuale tragedia". La strada, molto stretta, è percorsa giornalmente da parecchi cittadini residenti nella zona e non, e da un flusso sempre più crescente di ciclisti; inoltre , con l'avvicinarsi dei mesi estivi, si registra un considerevole aumento del numero di villeggianti, di turisti e un incremento del transito dei veicoli, soprattutto nelle ore serali. Bisogna tenere conto anche che sono presenti, lungo la strada, parecchi esercizi commerciali, trattorie, pizzerie, lidi balneari, panifici, prossimi a subire l'ennesimo danno economico se la strada sarà lasciata nel completo abbandono. I pericoli sono alla vista di tutti. Il tratto stradale è sconnesso, il manto è sdrucciolevole, una carreggiata è sparita, i margini sono pericolosi e pieni di "trappole", le caditoie sono senza i tombini, l'abbondante pioggia e la mancanza di reti contenitive ha causato lo scivolamento dei detriti nella strada e non c'è alcun espediente sufficiente a impedire, in caso di sbandata o incidente tra mezzi, un'eventuale tragedia. "Quello che non è tollerabile - afferma Nicola Margiotta, uno dei residenti in zona - è l'indifferenza della classe politica, di fronte a questi pericoli". "Occorre affrontare e risolvere il problema - dichiara Rino Giacalone uno dei coordinatori del Circolo Sel - senza aspettare i proclami del giorno dopo, un modo semplicistico e irresponsabile per salvare la coscienza da parte di chi avrebbe l'obbligo non solo morale di intervenire". E in una lettera inviata al commissario della provincia , al prefetto e al sindaco Nicola Cristaldi si ricorda anche che, per un miracolo, lunedì 25 febbraio, un'intera famiglia, sbandando con la propria auto, non è finita sotto ad un camion che transitava in senso opposto.