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Imprese artigiane e servizi: un 2012 da dimenticare

Negativo il saldo «nate-mortalità» delle ditte secondo i dati dell’associazione

TRAPANI. Il segno meno compare impietosamente davanti ai numeri che rappresentano il saldo della nati-mortalità delle imprese, per ciascun settore di attività economica, dell’intera provincia. Un dato relativo al periodo gennaio-settembre 2012 e che emerga da una ricerca effettuata da Nicola Sammartano, per anni segretario provinciale della Cna-Pensionati ed ora componente della Direzione regionale della confederazione artigiana. Questo il dettaglio della ricerca: Attività manifatturiere 3.393, saldo nati-mortalità -271); Costruzioni 4.786, saldo -132; Commercio 11.574, saldo -320; di cui al dettaglio 7.300, saldo -70; Altri servizi (trasporti e immagazzinaggio, informazione e comunicazione, attività finanziarie e assicurative, immobiliari, professionali, scientifiche e tecniche, noleggio, supporto alle imprese) 6.612, saldo -135.
Dati sui quali Sammartano non esprime valutazioni, valutando, piuttosto, la situazione di crisi nell’ottica dei pensionati. «Se un pensionato su due vive in condizioni economiche disagiate, per quanto riguarda gli artigiani la percentuale sale al 70% - - sottolinea Sammartano -. L’assegno che arriva dall’Inps non basta a condurre una vita dignitosa: per il 45% fa arrivare a stento a fine mese. Il dato, della provincia - afferma -, riflette quello nazionale elaborato in base ad un’indagine condotta dalla Swg per la Cna-Pensionati: il 53% vive con affanno la propria condizione economica e, tra gli iscritti alla Cna-Pensionati, la quota di quanti denunciano difficoltà coinvolge 7 intervistati su 10».  

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