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Zingaro, riaperti i sentieri: margherite e orchidee ridanno colore alla riserva

La campagna del Giornale di Sicilia. Dopo l’incendio estivo, la natura si riappropria dei suoi spazi. E adesso tutte le aree di nuovo percorribili

SAN VITO LO CAPO. La Riserva dello Zingaro - rinata - si prepara alla nuova stagione d’escursioni. Ad essere ripercorsa lungo tutti i sentieri che dalla fine del 2012 sono tornati nuovamente fruibili, dopo la profonda ferita del fuoco che ha portato distruzione e cancellato i colori. L’incendio estivo ha portato la desolazione nella grande area naturalistica. E il Giornale di Sicilia ha deciso di avviare una campagna - era il 27 di agosto - perché la riserva riaprisse e tornasse a mostrarsi al meglio ai tanti visitatori che ogni anno la scelgono come meta dei propri itinerari. Obiettivi in parte ormai raggiunti.
Da qualche mese in questo angolo di paradiso la natura si è riappropriata delle sue tinte, quelle delle palme nuovamente verdi, delle margherite da campo, delle orchidee, dei nuovi germogli negli alberi anneriti ed offesi lo scorso agosto. Dopo quell’incendio la maggior parte dei sentieri erano stati chiusi per questione di sicurezza. In silenzio, proprio sul finire del 2012, sono stati tolti i divieti ed ora la Riserva è tornata nuovamente fruibile.
I primi visitatori del 2013 sono stati 334: questo il dato registrato ai due ingressi di Scopello e San Vito Lo Capo alla data del 9 gennaio ma per la prossima primavera si attende una nuova ondata di escursionisti. Dopo gli interventi strutturali in Riserva (con la sistemazione della nuova segnaletica e la messa in sicurezza dei sentieri) ora si lavora alacremente per definire la nuova rassegna di iniziative che porteranno ammiratori ed escursionisti, in collaborazione con la Lipu e il Cai. Si inizierà in primavera ma già in Riserva c’è la possibilità di fare le visite con guida sin da adesso, servizio mirato soprattutto alle scuole. La natura si prende i suoi tempi. Se i colori sono già rinati nei piccoli arbusti e nella vegetazione del sottobosco, per i grossi alberi distrutti ci vorrà molto più tempo prima che ritornino ad essere ricolmi di vegetazione: «Un danno imponente è stato inferto al lento processo di ricostituzione della lecceta e della sughereta con la carbonizzazione degli arbusteti che rappresentano lo stadio di vegetazione che precede e favorisce l’insediamento e la crescita del bosco», spiega Vincenzo Di Rosa, direttore generale del Dipartimento Azienda Foreste della Regione Siciliana.
Il colpo inferto lo scorso agosto a questo angolo di paradiso non ha risparmiato nulla: flora e fauna. E, a tempo di bilanci quale è questo, i numeri del 2012 portano il peso di quella chiusura, dapprima per l’intera riserva e poi di gran parte di essa. Gli ingressi dello scorso anno sono stati 158 mila (1.500 i non paganti), contro i 431.375 del 2011 (il dato include 100 mila non paganti). «È innegabile che l’incendio, con tutto ciò che ha procurato, dai danni alla chiusura - spiega Di Rosa - ha inciso sulla fruibilità della Riserva. E i numeri del 2012 che leggiamo oggi lo testimoniano. Basta capire che nel primo semestre sono entrate 97.201 persone, nel secondo, quello interessato dall’incendio, soltanto 59.354». Tralasciando l’attenzione dalla fredda conta dei numeri, la rinascita della natura dà, però, speranza. Basta affacciare lo sguardo sul costone che unisce Scopello e San Vito Lo Capo per capire che qui, per la prima riserva creata in Sicilia, la natura non l’ha data per vinta alle fiamme, al fuoco, alla bruttura della cenere. Non troppo lontani i ricordi delle fiamme, delle polemiche sui ritardi negli interventi aerei e su quelle ore tremende trascorse nella paura, oggi per lo Zingaro non si spegne la speranza. Qui, già nei prossimi giorni, è attesa l’assessore regionale al Territorio Maria Lo Bello. Si ufficializzerà la totale riapertura della riserva. E si dovrà parlare del futuro. Quello che attende lo Zingaro. E i territori di Castellammare del Golfo e San Vito Lo Capo che, anche su questo angolo di paradiso, hanno costruito le loro fortune in termini di turismo.

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