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Aeroporto "Vincenzo Florio", si smonta il "Palavetro"

La struttura, costruita nel 2003 per ospitare i mondiali di scherma Cadetti e Juniores, era costata 1 milione e 200 mila euro

TRAPANI. Il Palavetro, la struttura in vetro e profilati zincati costruita nel 2003 per ospitare i mondiali di scherma Cadetti e Juniores, verrà smontata dall'aeroporto «Vincenzo Florio», dove aveva trovato casa, consentendo l'incremento del parcheggio «Rent a car» riservato alle vetture. L'Airgest, la società che gestisce lo scalo trapanese, per provvedere allo smontaggio del Palavetro ha indetto una gara d'appalto con un importo a base d'asta di 342 mila euro circa. Sono state sette le offerte pervenute e quella migliore, con un ribasso del 30,05% per un importo di 244 mila euro circa, è stata presentata dalla «Descat» di Rosario Guastella e «Nicolò Candela srl» di Ragusa.

Dopo che il Palavetro verrà smontato, si passerà alla sistemazione della pavimentazione. Inoltre, si provvederà anche alla realizzazione di un nuovo impianto di illuminazione a servizio del nuovo parcheggio «Rent a car», alimentato da un nuovo quadro elettrico.
Acquistato dalla Provincia, presidente Giulia Adamo, per un milione e 120 mila euro, il mega impianto venne «battezzato» con il nome di Palavetro anche perché collocato nei pressi del Palailio. Su cosa farne si è cominciato a discutere già all'indomani della manifestazione di scherma ma la prima proposta dell'amministrazione Adamo per la realizzazione di una cittadella dello sport non trovò d’accordo il Comune per motivi legati alla viabilità lungo la via Libica. Il prefabbricato fu, così, smontato per essere ricomposto (costo 180 mila euro) in un’area del complesso dell’aeroporto e venne destinato a sede di fiere, convegni e manifestazioni varie. Ed effettivamente ha ospitato diversi eventi, come il «Wine Sicily» (prestigiosa l’edizione del 2005), restando, poi, inutilizzato.

Nel 2007, presidente della Provincia il senatore Antonio D’Alì, venne raggiunta un'intesa di massima con il Comune di Erice, sindaco Ignazio Sanges, per il trasferimento della struttura nella frazione di Napola e la sua trasformazione in bocciodromo. L'accordo avrebbe dovuto perfezionarsi con una convenzione che, però, non è stata mai sottoscritta perché l'ulteriore spesa di 550 mila euro è stata ritenuta inaccettabile dal sindaco di Erice Giacomo Tranchida, nel frattempo subentrato a Sanges, mentre a fare tramontare definitivamente l’ipotesi dell’utilizzazione del Palavetro come bocciodromo sarebbe stato un parere tecnico secondo cui la struttura non era compatibile, perché non abbastanza alta, con gli standard sportivi per i campionati nazionali. Nè ha avuto alcun seguito ogni proposta avanzata, negli anni, da diversi consiglieri provinciali per la utilizzazione della struttura proprio a causa dei costi che sarebbero stati necessari per rimetterla in sesto sicché da anni il Palavetro si trovava in uno stato di assoluto degrado (particolarmente pericolante uno dei portoni).

Per le stesse ragioni di carattere economico la società di gestione dell’aeroporto non ha mai preso in considerazione l’ipotesi di utilizzare il Palavetro, ritenendolo, piuttosto, di intralcio all’attività dello scalo e non congeniale al suo sviluppo. Infine la scelta di procedere alla demolizione della struttura per la realizzazione, in quell’area, di un parcheggio.

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