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Pantelleria, scatta protesta Chiude il «punto nascita»

Non è più possibile partorire e tutte le gestanti vengono trasferite a Trapani

PANTELLERIA. Ancora non si riesce ad avere chiarezza, nonostante tante promesse sulle sorti dell'ospedale di Pantelleria e particolarmente sul punto nascite". Lo affermano in una lettera inviata all'assessore alla salute Lucia Borsellino, il Commissario Straordinario del comune, ingegner Giuseppe Piazza e il Presidente del consiglio comunale dell'isola Giuseppe Spata. Il punto nascite nell'isola è stato praticamente chiuso con una circolare a firma del Capo Dipartimento Materno Infantile dell'ASP di Trapani Giovanni Bavetta. "A Pantelleria non è più possibile partorire e di conseguenza tutte le gestanti vengono trasferite a Trapani" a partire dalla 32esima settimana. E' capitato già nell'ultimo mese ad una decina di donne molte delle quali trasferite con l'elisoccorso. Il Commissario ed il presidente del consiglio la scorsa settimana avevano incontrato i vertici dell'ASP, ma non si era trovata alcuna soluzione. L'ostacolo sta nel decreto Balduzzi che prevede che un punto nascita può esistere se ci sono almeno 500 parti l'anno. Una deroga doveva esserci nella legge per la sanità nelle piccole isole, ma è ancora in itinere. "Pur condividendo, in parte, le motivazioni che hanno portato a tale scelta - scrivono Piazza e Spata nella lettera che è stata inviata anche a tutte le autorità competenti tra le quali il Presidente della Regione Crocetta ed il Prefetto di Trapani - siamo fortemente mortificati per la mancata revoca del provvedimento, così come richiesto, continuare cioè ad operare seguendo le indicazioni del precedente Dirigente, in attesa di un incontro con l'Assessorato Regionale competente. Siamo convinti - continuano -che, anche se non esplicitamente citato nel Decreto Balduzzi, il punto nascita debba essere contemplato nelle esigenze delle realtà insulari, mentre appare alquanto strano che per i percorsi di maternità regolari, si debba procedere al trasferimento dalla 32 settimana (circa otto mesi). Con rischio, quindi, per la gestante e per i familiari di restare fuori dall'isola per circa un mese, affrontando una spesa che certamente non è sempre nelle possibilità economiche delle famiglie". Una raccolta di firme è stata avviata dal movimento cinque stelle.

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