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Corruzione al Comune di Marsala, 9 assolti

L'indagine è relativa al progetto per la realizzazione, in contrada Amabilina, di un maxi-centro commerciale. Secondo l'accusa, per l'approvazione in Consiglio comunale della variante urbanistica, sarebbero state operate pressioni e fatte promesse di posti di lavoro

MARSALA. Il tribunale di Marsala ha assolto dall'accusa di corruzione, in concorso, l'ex presidente del Consiglio comunale di Marsala Pino Ferrantelli (ex Dc e Udc) e altre otto persone coinvolte nell'operazione "Itaca" della Guardia di finanza che il 5 marzo 2007 portò agli arresti domiciliari, oltre a Ferrantelli, anche l'amministratore della società 'Ulisse' di Palermo, Giuseppe Ventura, e il suo referente marsalese, l'agente immobiliare Francesco Pulizzi, in passato arrestato e condannato per bancarotta fraudolenta.
Con loro sono stati assolti anche Antonino Coraci, di Alcamo, gli ex consiglieri comunali di Marsala Pasquale Surace, Francesco Di Marco, Giuseppe Fazzino e Tiziana Esposto e l'ex ingegnere capo del Comune di Marsala, Rosario Esposto, già condannato per associazione mafiosa e turbativa d'asta. Ad alcuni imputati erano contestati anche l'abuso d'ufficio e il falso.
L'indagine è relativa al progetto per la realizzazione, in contrada Amabilina, alla periferia di Marsala, di un maxi-centro commerciale. Secondo l'accusa, per l'approvazione in Consiglio comunale della variante urbanistica, sarebbero state operate pressioni e fatte promesse di posti di lavoro. Ferrantelli, in particolare, avrebbe tentato di convincere alcuni consiglieri che avevano manifestato la loro contrarietà all'approvazione dell'atto ad allontanarsi dall'aula. La delibera fu votata il 17 marzo 2005, ma non venne approvata.
Al termine della requisitoria, il pm Anna Cecilia Sessa aveva chiesto la condanna di Ferrantelli a 4 anni di carcere e pene varianti dai 4 anni e 4 mesi per Ventura, a un anno e 4 mesi per Coraci.

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