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Salemi, Sgarbi e la sua vecchia giunta devono restituire parte dell’indennità

La Corte dei Conti certifica il mancato rispetto del Patto di stabilità nel 2010: sanzione per gli amministratori

SALEMI. La Corte dei Conti di Palermo certifica il mancato rispetto del Patto di Stabilità da parte del Comune di Salemi per l’anno 2010: per gli amministratori si prospetta la restituzione del 30% delle indennità di funzione e dei gettoni di presenza percepiti nel 2011. È questa una delle sanzioni previste dalla normativa vigente in caso di sforamento del Patto di Stabilità.

La questione era già stata resa pubblica lo scorso mese di ottobre dalla commissione straordinaria che gestisce l’Ente a seguito dello scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni esterne. Nei giorni scorsi, dopo avere accertato lo sforamento, il Comune si è autodenunciato alla Corte dei Conti di Palermo, alla quale ha presentato la documentazione che accerta il mancato rispetto del Patto di Stabilità per l’anno 2010, ossia quando il Comune era guidato dalla giunta Sgarbi. Numerose sono le sanzioni pecuniarie, e non, previste dalla normativa vigente in questo tipo di situazioni.

Nello specifico, tra i provvedimenti a carico del Comune figurano: riduzione dei trasferimenti ordinari dovuti dal ministero dell’Interno nella misura massima del 5%; contenimento degli impegni di spesa corrente; divieto di indebitamento; divieto di assunzione del personale a qualunque titolo; riduzione del 30% delle indennità di funzione e dei gettoni di presenza degli amministratori per l’anno 2011. Inoltre, per il Comune di Salemi scatta una sanzione pecuniaria di oltre 200 mila euro.

Tra i provvedimenti, quello che salta maggiormente all’occhio, è la riduzione del 30 per cento delle indennità di funzione e dei gettoni di presenza degli amministratori. Sanzione che sarebbe dovuta scattare l’anno successivo allo sforamento del Patto di Stabilità, e cioè dal primo gennaio 2011, ma visto che lo stesso è stato certificato solo ora, la legge prevede «il recupero del 30% delle somme indebitamente corrisposte nel 2011 agli amministratori in carica nel 2010». Recupero riguardante il 30 per cento delle indennità di funzione e dei gettoni di presenza accumulati nel 2011. Dunque, nello specifico il sindaco, allora Vittorio Sgarbi, che nel 2011 avrebbe percepito 34.800 euro dovrebbe restituire una somma che si aggira sui 10 mila euro, il 50 per cento di quest’ultima spetta al vice sindaco ed il 45 agli assessori.

Il provvedimento per legge è applicabile anche al presidente del Consiglio comunale che, come prevede la normativa vigente, percepisce l’indennità di funzione, la cui somma equivale a quella corrisposta agli assessori. Dalla sanzione non sono esenti i componenti del Consiglio comunale, per loro la restituzione del 30% dei gettoni di presenza (60 euro a seduta) percepiti nel 2011. Tutto dunque dipende dal numero di sedute a cui ciascuno dei consiglieri ha preso parte, e quindi la cifra varia per ciascun membro del Consiglio.

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