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Monte Bonifato, ad Alcamo vertice per le frane

L’incontro servirà intanto a fare maggiore chiarezza sulle competenze di ciascun ente per gestire l’emergenza dopo l’incendio

ALCAMO. "Abbiamo programmato per martedì prossimo una conferenza di servizio tra il Comune di Alcamo, la Protezione civile e la Provincia, allo scopo di accelerare i tempi di monitoraggio e messa in sicurezza delle zone a rischio del Monte Bonifato". A dichiararlo ieri è stato il vicesindaco alcamese Gino Paglino. L'incontro servirà intanto a fare maggiore chiarezza sulle competenze di ciascun ente coinvolto nella gestione delle rispettive aree e, quindi, sulle specifiche pertinenze in chiave operativa. "Non possiamo perdere altro tempo,
occorre intervenire con tempestività", tiene a ribadire Paglino.

Il sindaco Sebastiano Bonventre, nei giorni scorsi, aveva già dichiarato: "La Provincia si assuma le proprie responsabilità per la messa in sicurezza delle aree di sua competenza sul Monte Bonifato. Ho firmato un'ordinanza per obbligarla proprio in tal senso". Quel che rimane del patrimonio naturalistico devastato dagli incendi di fine settembre scorso - gli inquirenti sono intanto alla ricerca dei responsabili di questo scempio - sono decine di ettari, almeno una settantina, di vegetazione ridotta in cenere. Uno scenario a dir poco raccapricciante e che ha messo a nudo la presenza di numerosissimi massi e pietre in posizione pericolosa su gran parte del versante est e anche del versante sud. Una situazione di alto rischio soprattutto per l'area abitata di contrada Tre Noci, dove i residenti chiedono "che i controlli siano continui e non soltanto proclamati".

Quasi due settimane dopo l'intervento di imbracatura del masso pericolante che aveva costretto ad evacuare, per 24 ore, ben diciassette abitazioni interessando oltre una sessantina di persone (intervento operato da Vigili del fuoco con il nucleo Saf di Trapani, forestali, Protezione civile, Polizia municipale, Carabinieri e Polizia di Stato), "rimane infatti da fare i conti con la presenza di migliaia di grosse pietre - ha già detto Bonventre - ed è necessaria un'opera di bonifica complessa e lunga". E le abbondanti piogge tra martedì e mercoledì hanno fatto preoccupare parecchio gli abitanti in contrada Tre Noci.

Il dissesto idrogeologico favorito dagli incendi è un problema che deve essere affrontato senza se e senza ma, "senza fare scaricabarile tra le istituzioni coinvolte", come hanno già tenuto a dire i cittadini che stanno vivendo con tensione questa situazione. La convocazione della conferenza di servizio è una prima risposta positiva che sembra fornire rassicurazioni in tal senso.

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