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Erice, stangata Imu per i proprietari: sulla seconda casa aliquota intera

La maggioranza: «Delibera approvata a malincuore, ma è un atto di responsabilità nei confronti dei cittadini»

ERICE. Aumenta l’Imu e l’aliquota Irpef. Il Consiglio comunale di Erice ha dato il via libera alle nuove tariffe sull’imposta municipale per gli immobili introdotta dal governo Monti.
L’Imu per la prima casa resta al 4 per mille, con una detrazione di 200 euro per l’abitazione principale più altri 50 euro per ogni figlio a carico. Per le altre abitazioni l’imposta sale al 10,6 per mille, il massimo consentito dalla legge. L’assemblea della Vetta ha anche dato il via libera all’aumento per l’aliquota Irpef, che passa dallo 0,30 allo 0,80 per cento. Saranno esentanti i cittadini che hanno un reddito fino a 13 mila euro. Si tratta delle misure predisposte dall’amministrazione Tranchida, nell’ambito della manovra economica, per fare rientrare i conti del Comune nei parametri del patto di stabilità. L’esecutivo ha anche disposto una serie di tagli alla spesa, mettendo in vendita diversi immobili. A pesare sulle scelte economiche dell’amministrazione della Vetta ci sono i minori trasferimenti da parte di Stato e Regione.
Gli aumenti dell’Imu e dell’aliquota Irpef, oltre che il Piano di alienazioni, sono stati approvati con i voti favorevoli della maggioranza che sostiene il sindaco Tranchida. Ed in una nota i consiglieri del movimento «Erice che vogliamo» Giuseppe Spagnolo, Giuseppe Martines, Antonino Ingrasciotta e Paolo Genco hanno spiegato i motivi del rincaro delle imposte, un provvedimento definito «impopolare» ma necessario per continuare ad assicurare i servizi e permettere il funzionamento del Comune.
«La delibera – si legge nella nota – è stata approvata a malincuore. Ma si tratta di un atto di responsabilità nei confronti dei cittadini». I quattro consiglieri hanno rimandato alle scelte del governo nazionale e di quello regionale, i cui tagli «rischiano – continua il documento – di mandare il nostro Comune in dissesto finanziario, pur avendo nelle proprie disponibilità di cassa un avanzo di 7 milioni di euro». Di tutt’altro avviso l’opposizione, che ha contestato la manovra economica del sindaco Tranchida. Ha votato contro Alberto Mazzeo, tra i pochi consiglieri del centrodestra presenti in aula. «È stato un atto a sorpresa – ha detto l’esponente dell’Udc – presentato in via d’urgenza. Non abbiamo avuto modo di valutare come si poteva incidere sulla riduzione delle spese piuttosto che aumentare le tasse, scelta che non abbiamo condiviso anche alla luce del difficile momento di crisi che stanno attraversando le famiglie».
Sulla vicenda è intervenuto anche Luigi Nacci: «Ancora un volta il primo cittadino continua a smentire se stesso visto che ha sempre sbandierato che ad Erice si pagano meno tasse rispetto al vicino Comune di Trapani». L’esponente di Fli, tra i consiglieri assenti, ha anche chiamato in causa la «fretta» con cui la maggioranza ha approvato i provvedimenti “visto che in conferenza dei capigruppo – ha ricordato - erano state concordate tre sedute».  

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