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Furto di cavi di rame in provincia, otto arresti

Scoperta una banda che operava tra Castelvetrano, Campobello di Mazara e Sciacca. Sequestrate 4 tonnellate di refurtiva. Il materiale sottratto dalle linee ferroviarie e dai pozzi idrici: provocati disagi nell’erogazione nell’acqua e rallentamenti dei treni

TRAPANI. La squadra mobile di Trapani ha sgominato una banda dedita al furto di cavi di rame nel Trapanese. Su ordine del gip di Marsala, la polizia ha arrestato otto persone con l'accusa di furto aggravato di cavi di rame utilizzati nelle linee elettriche attive e di interruzione del servizio pubblico di erogazione di energia nei territori di Castelvetrano, Campobello di Mazara (nel Trapanese) e Sciacca (nell'Agrigentino). Nel corso delle indagini, alle quali hanno preso parte anche i carabinieri, sono state sequestrate complessivamente circa quattro tonnellate di cavi di rame.
L'indagine, coordinata dal sostituto procuratore di Marsala, Dino Petralia, è stata avviata in coincidenza con la recrudescenza del fenomeno. I furti di cavi di rame hanno provocato gravi disagi alla popolazione perché hanno interessato anche le aree dove si trovano i pozzi idrici che alimentano Trapani e l'hinterland, con conseguente blocco dell'erogazione idrica. Nei giorni scorsi l'ennesimo furto lungo la tratta ferroviaria Alcamo-Trapani, via Castelvetrano, ha generato forti rallentamenti dei treni per un'intera giornata.
Gli arrestati sono: Pietro e Salvatore Randazzo di Palermo,  di 30 e 25 anni; Mirian Pirvan, 29 anni, romeno, residente a Castelvetrano; Costel Gheorghe, romeno, 30 anni residente a Selinunte; Vincenzo Salvo di Mazara del Vallo di 35 anni; Gianluca Lanza, di Castelvetrano, 32 anni, residente a Mazara del Vallo; Gaetano Sossio e Antonino Messana, entrambi di Mazara del Vallo,di 31 e 29 anni. Hanno tutti precedenti penali per reati contro il patrimonio. A Salvatore Randazzo sono stati concessi i domiciliari.

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