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Poste, precari in stato di agitazione

Lo ha annunciato il segretario della Cisl-Slp Giuseppe Ferrante, che ha chiesto il passaggio al full-time per il personale

TRAPANI. I lavoratori delle Poste in servizio part-time si apprestano ad entrare in stato di agitazione. Lo ha annunciato il segretario della Cisl-Slp Giuseppe Ferrante, che ha chiesto il passaggio al full-time per il personale. In provincia di Trapani la vertenza interessa in tutto 65 lavoratori. Il sindacalista ha chiamato in causa la carenza degli operatori agli sportelli e le continue code negli uffici postali.

«Per sopperire alle carenze del personale i lavoratori sono continuamente sottoposti a pressioni e superlavoro oltre l’orario, alle volte neanche retribuito», ha fatto sapere Giuseppe Ferrante che ha quindi chiesto il passaggio a tempo pieno per i lavoratori, chiamando in causa «i continui distacchi di personale, soprattutto part-time, con prestazioni straordinarie - ha spiegato - per sopperire alle carenze gestionali» e l’accordo firmato lo scorso anno «che permette - ha evidenziato ancora il sindacalista - di poter impiegare i lavoratori part-time nei 15 giorni non lavorativi di ogni mese». «Le continue riorganizzazioni del settore - continua il rappresentante della Cisl - e la carenza di operatori allo sportello sono diventate ormai insostenibili».

I sindacato ha chiesto ai vertici di Poste Italiane di procedere con il passaggio al full-time. «Il tempo delle riflessioni e del tergiversare è abbondantemente scaduto. Il fenomeno ha raggiunto livelli non più tollerabili», ha rimarcato Ferrante, che ha quindi annunciato l’avvio di azioni di protesta in provincia di Trapani. «Inviteremo tutti i lavoratori part-time ad attivare lo stato di agitazione, anche con manifestazioni pubbliche».

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