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Castelvetrano, nuovo commissariato nell’area confiscata

L’inaugurazione in un bene confiscato alla mafia. Manganelli: Pronti a tutto per prendere Messina Denaro

CASTELVETRANO. Nella terra del boss latitante Matteo Messina Denaro, lo Stato ha alzato una nuova bandiera: da ieri, proprio in un terreno confiscato a Cosa Nostra, opera il nuovo commissariato di Castelvetrano.
A sigillare quest’importante momento è stato il capo della polizia, Antonio Manganelli, che, nonostante le sue non buone condizioni di salute, ha voluto esserci, anche per incoraggiare i «compagni di viaggio»: magistrati e poliziotti impegnati in un territorio di frontiera. Per l’occasione, il sindaco di Castelvetrano, Felice Errante, gli ha conferito la cittadinanza onoraria, che Manganelli ha voluto «condividere con tutti». La presenza a Castelvetrano di Manganelli è stata anche l’occasione per parlare della «primula rossa» e per fare il punto sulla lotta alla mafia.
«Spero che la partita sia alle battute finali, ma ritengo che sia un’espressione dilettantistica affermare di essere vicini alla cattura del boss. Un latitante o è latitante oppure è preso; la cattura dipende da tanti fattori, da circostanze fortuite; certo siamo pronti a tutto per raggiungere il risultato finale», ha detto il capo della polizia, rispondendo ai cronisti.
«I latitanti - ha aggiunto - sono sempre, non a volte, ma sempre, nel proprio territorio». Manganelli ha voluto evidenziare che l’impianto normativo del nostro Paese sul fronte della lotta alla criminalità è invidiato da tutto il mondo.

Un servizio nell'edizione di Trapani del Giornale di Sicilia in edicola oggi.


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