TRAPANI. Otto cadaveri all’obitorio dell’ospedale Sant’Antonio Abate, tutti in un’unica stanza. Con le famiglie delle vittime, “ognuna con una pena immensa nel cuore, costrette a vivere quello che è già difficilissimo da affrontare, la morte di una persona cara, senza nessuna riservatezza, senza nessuna “discrezione”, senza nessuna privacy”.
Sono le parole di Baldo Palermo, un cittadino che ha denunciato il problema che si è verificato in questi giorni all’obitorio attraverso una lettera.
“Abbiate pietà di coloro che ancora non sono stati sepolti – prosegue Palermo nella sua lettera. Quindi, lancia la sua proposta: “E' così difficile pensare alla realizzazione di alcuni locali con delle piccole stanzette nei quali ogni singola famiglia, pur non essendo nella propria casa, possa vivere il proprio dolore in modo più privato e riservato?"
“La struttura a disposizione è questa – sottolinea, invece, Francesco Giurlanda, responsabile dell’ospedale Sant’Antonio Abate -. Noi abbiamo segnalato quanto accade, ma dobbiamo considerare che siamo in una fase di riorganizzazione".
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