MAZARA DEL VALLO. Uno stato di agitazione permanente del settore pesca è stato proclamato a Mazara del Vallo dal coordinamento territoriale filiera ittica Mazara per il mancato dragaggio, ormai da quasi 40 anni, del porto.
Il Coordinamento territoriale filiera ittica Mazara - del quale fanno parte il Distretto della pesca e crescita blu, Confederazione imprese pesca-Federpesca, Co.Ge.P.a. Mazara, Federazione imprese pesca mediterranea-Coldiretti, Fiume Mazaro-Unci pesca, Organizzazioni dei produttori della pesca Il Gambero e la Triglia del canale, Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil - ha scritto all'assessore regionale Territorio e ambiente, Maurizio Croce, per chiedere chiarimenti sul parere negativo espresso da un suo ufficio dipendente circa la possibilità di trasferimento nella cosiddetta ''colmata B'' dei fanghi.
Per Giovanni Tumbiolo, presidente del Distretto della pesca e crescita blu, ''Il diniego al collocamento dei materiali dragati della cosiddetta colmata B, cioè un'area individuata a tale scopo dal piano regolatore portuale, regolarmente approvato dall'assessorato regionale al Territorio rischia di soffocare ogni legittima speranza di avere un porto navigabile e di affossare definitivamente Mazara e con essa l'economia ittica siciliana. I danni causati da questa paradossale disfunzione sono incalcolabili''.
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