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Acquisizione rete idrica Eas, il Tar accoglie il ricorso del Comune di Partanna

Il Comune di Partanna vince il ricorso sulla vicenda Eas. Il Tar Palermo, con propria ordinanza dell’11 dicembre scorso, ha accolto il ricorso presentato dall’ente locale e ha sospeso la delibera del commissario ad acta Vincenzo Reitano.

Il funzionario, nello scorso mese di ottobre, era stato inviato per procedere all’acquisizione forzata della rete idrica Eas da parte del Comune. Il commissario aveva infatti diffidato gli uffici preposti ad adottare il provvedimento attuativo per la consegna della rete.

Gli uffici competenti avevano espresso parere tecnico negativo sia per la mancanza di contraddittorio nella redazione sullo stato della rete stilato unilateralmente dall’Eas e non rispecchiante le reali condizioni dell’acquedotto (per il quale sono necessari interventi stimati in oltre un milione di euro), sia per l’assenza di copertura finanziaria per il servizio.

Con queste motivazioni il Consiglio aveva quindi rigettato il provvedimento di acquisizione, poi adottato dal funzionario regionale in sostituzione dell’organo consiliare.

Adesso la prima sezione del Tar ha riconosciuto la fondatezza del ricorso che impugnava la nomina del commissario ad acta e i relativi provvedimenti perché emanati in base all’art.4 della legge regionale n.16 del 2017 “norma – sottolineano i giudici – che appare come una mera riproduzione della analoga legge n.19 del 2015, già dichiarata incostituzionale per violazione della competenza legislativa esclusiva dello Stato in tema di ambiente e concorrenza anche nel settore del servizio idrico. Le disposizioni statali infatti prevedono il principio dell’unicità della gestione del servizio idrico per ogni ambito territoriale ottimale, escludendo la possibilità di gestione diretta da parte dei singoli comuni associati”.

Legge che l’assessorato regionale dell’Energia e dei Servizi di pubblica utilità, aveva di fatto ripreso, nonostante il pronunciamento contrario della Consulta, per imporre ai Comuni l’acquisizione della rete idrica Eas in liquidazione. Il Tar ha inoltre rilevato come “il conferimento ai comuni non tenga conto dei pareri contrari espressi dagli organi di consulenza tecnico-finanziaria degli enti locali i quali hanno evidenziato l’assenza di un’adeguata attività di concertazione tale da salvaguardare l’attuale situazione finanziaria ed organizzativa dei comuni interessati”.

“Le istanze dell’amministrazione a tutela dell’ente stesso e della collettività partannese sono state ascoltate – commenta il sindaco Nicolò Catania –. È arrivato un segnale inequivocabile sulla fondatezza delle nostre ragioni e sui rischi che avremmo corso nel prendere in carico una rete malridotta senza alcuna copertura finanziaria, in assenza di personale adeguato e in credito di oltre un milione e mezzo di euro per interventi di manutenzione effettuati per tanti anni al posto dell’Eas esponendoci per di più a un possibile dissesto finanziario".

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