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Mafia, "Ci prendiamo il posto di quello": così il clan di Mazara provava a riorganizzarsi - Le intercettazioni

A Mazara del Vallo cosa nostra provava a riorganizzarsi dopo l'arresto di Gaspare Como, cognato del super latitante Matteo Messina Denaro, arrestato nell'operazione "Anno zero" lo scorso.

Nel video le intercettazioni in cui gli esponenti del clan mazarese parlano di nuovi assetti. "Le investigazioni permettono di individuare la fase riorganizzativa degli assetti di vertice, fornendo importanti elementi sulla sua collocazione baricentrica nelle relazioni criminali nella Sicilia occidentale".

È quello che emerge dalla nuova operazione del Ros, denominata Eris, che ha portato al fermo, su disposizione della Dda della Procura di Palermo, di Matteo Tamburello, esponente di spicco della famiglia di cosa nostra di Mazara del Vallo, indagato per associazione mafiosa, trasferimento fraudolento di valori e violazione degli obblighi inerenti la sorveglianza speciale.

Dalle intercettazioni emerge anche l'interesse del clan a mettere le mani su un nuovo impianto eolico.

Al centro delle indagine ci sono i mandamenti mafiosi di Mazara del Vallo e di Castelvetrano nel cui alveo sono state documentate "qualificate interlocuzioni intrattenute da Tamburello con soggetti riconducibili al reggente del mandamento di Castelvetrano, Gaspare Como".

L'attività, che vede l'impiego di circa 200 carabinieri, costituisce un'ulteriore fase delle indagini del Ros per la cattura del super latitante attraverso il progressivo depotenziamento dei circuiti di riferimento e il depauperamento delle risorse economiche del gruppo criminale.

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