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Pescherecci mazaresi sequestrati, l'armatore: "Finora nessuno ci ha contattati"

L'"Afrodite Pesca" che con il peschereccio "Matteo Marrarino è stato sequestrato da motovedette libiche

"Siamo all'oscuro di tutto, non sappiamo cosa sta accadendo". Lo dice Vincenzo Asaro, armatore del motopesca "Matteo Mazzarino", della società M.C.V. Pesca, che martedì sera è stato sequestrato a circa 30 miglia dalle coste libiche di Derna insieme all'"Afrodite Pesca" dei fratelli Pellegrino. I due natanti sono della marineria di Mazara del Vallo ed entrambi sono stati condotti al porto di Ras Al Hilal.
"Sinora - prosegue Asaro - non siamo stati neppure contattati. Nessuno ci ha cercati e nessuno ci ha telefonato. Ci siamo messi in contatto con la Farnesina, ma non abbiamo ricevuto informazioni. Ci è stato detto che il ministero sta lavorando, pertanto rimaniamo in attesa che ci giungano al più presto notizie".

Ieri l'esercito nazionale libico (Lna) di cui Khalifa Haftar é comandante generale ha sostenuto che i due pescherecci siciliani trattenuti in Libia sono stati intercettati in "acque territoriali libiche". "Due imbarcazioni italiane sono state abbordate all'interno delle acque territoriali libiche", ha sostenuto il generale di brigata Ahmed Al-Mismari, portavoce dell' Lna, in una conferenza stampa a Bengasi indetta su altro tema.

"Non èla prima volta che imbarcazioni italiane entrano nelle acque territoriali libiche", ha sostenuto ancora Mismari riferendo che "al momento gli equipaggi delle due imbarcazioni vengono interrogati".

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