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Tunisini sbarcati a Trapani, il Viminale: "Tutti rimpatriati in tempi brevissimi". I vescovi: non chiudere porti e cuori

Saranno tutti rimpatriati "in tempi brevissimi" i 57 tunisini che sono sbarcati nella notte a Trapani dopo essere stati soccorsi al largo di Pantelleria.
Secondo quanto si apprende al Viminale, le operazioni di rimpatrio - possibili grazie all'accordo in vigore tra Roma e Tunisi - cominceranno già lunedì.

Lo sbarco è avvenuto la notte scorsa con due motovedette della guardia costiera e della guardia di finanza. I 57 tunisini soccorsi a largo di Pantelleria sono tutti uomini. Ci sarebbe anche qualche minore. Gli immigrati sono in buona salute.

In nottata sono stati trasferiti all'hotspot di Trapani Milo. I tunisini erano su un barcone in legno avvistato da un aereo Frontex che ha diramato l'allarme alle motovedette in pattugliamento.

Intanto sulle politiche migratorie interviene il presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Gualtiero Bassetti, in una intervista alla rivista 'Terrasanta'. "I
migranti sono persone e come tali vanno accolti, accompagnati, integrati, tenendo conto delle loro necessità ma anche di quelle dell'ambiente che li accoglie.
Quando sono in situazioni di emergenza vanno sempre salvati. Il flusso migratorio va controllato ma non con la chiusura dei porti e, soprattutto, dei cuori".

Per il cardinale Bassetti "bisogna lavorare moltissimo sulla formazione dei nostri giovani, ma anche imparare da loro, dare fiducia a loro e alle loro domande, perché sono in grado - dice nell'intervista a 'Terrasanta' - di andare verso l'altro senza i pregiudizi e le cristallizzazioni che talora rischiano di sclerotizzare le nostre società. Occorre intensificare, non solo per comandamento, ma con autentica voglia di incontro e di conoscenza" con l'altro, e anche "il dialogo interreligioso, che non ci allontana, bensì ci riconduce alle radici dell'identità evangelica".

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