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Convention sulla botanica a Selinunte, 60 studiosi riuniti al parco archeologico

Una sessantina di esperti provenienti da 55 città diverse e da varie nazioni sino a sabato prossimo si confronteranno al parco archeologico di Selinunte e Cave di Cusa su alcune delle più importanti e recenti scoperte nel campo della botanica, del paesaggio e delle scienze nell’ambito del simposio: «La botanica fra natura, cultura, arte e scienza».

«La riqualificazione del paesaggio vegetale delle aree archeologiche in Sicilia - dice Francesco Raimondo, del dipartimento Stebicef dell’Università di Palermo - iniziò 40 anni fa con il primo esperimento realizzato proprio a Selinunte dall’allora soprintendente Vincenzo Tusa, che si avvalse di riconosciuti professionisti del settore come l’architetto Pietro Porcinai, il botanico Andrea Di Martino e il noto cultore del giardino mediterraneo, il cav. Ettore Paternò del Toscano».

I relatori provengono da Italia, Bulgaria, Turchia, Grecia, Svizzera, Marocco, Inghilterra, Slovacchia, Francia, Germania, Canada, Spagna, Austria, Stati Uniti, Argentina Brasile e Somalia. L’iniziativa è organizzata con l’Organizzazione internazionale per l’esplorazione fitotassonomica dell’area mediterranea, l’Università degli studi di Palermo, Bias 2018 e con il supporto scientifico dell’Associazione internazionale per la tassonomia delle piante, della Società botanica italiana, delle Fondazione Buttitta, internazionale pro Herbario Mediterraneo, Herbarium Greuter e di World international sicilian heritage.

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