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"Lavoro e tangenti": commissariata la Liberty Lines, i servizi saranno garantiti

PALERMO. La società di navigazione siciliana "Liberty Lines Spa" è stata commissariata. Lo ha disposto il Tribunale di Palermo, che ha nominato il commissario giudiziale su richiesta della Procura.

I carabinieri di Palermo e di Trapani hanno notificato un'ordinanza interdittiva nei confronti della società della famiglia di Vittorio Morace che nel maggio scorso è stato coinvolto nell'inchiesta anticorruzione denominata ''Mare monstrum''.

Il commissario - dicono i carabinieri - dovrà esaminare ''i contratti vigenti, accertando l'eventuale presenza di clausole produttive di profitti ingiusti per la società di navigazione; verificare la corretta esecuzione dei contratti e la legittimità degli importi di volta in volta richiesti alla Regione Siciliana o agli enti locali eventualmente coinvolti; accertare l'esistenza di anomale cointeressenze di tipo personale o familiare, lavorativo ed economico, tra il personale della Liberty Lines e quello della Regione Siciliana o di altri Enti, pubblici o privati, coinvolti a vario titolo nella aggiudicazione e nella attuazione dei contratti di pubblico servizio in oggetto; curare l'adozione e l'efficace attuazione dei modelli di organizzazione idonei a prevenire reati della specie di quelli verificatisi''.

Nel maggio scorso vennero arrestati l'armatore Ettore Morace, figlio del patron del Trapani calcio Vittorio, entrambi proprietari della compagnia Liberty lines, il deputato regionale Girolamo Fazio, ex sindaco di Trapani e che era nuovamente candidato alla carica, e il coordinatore della segreteria dell' ex assessore alle Infrastrutture, Giuseppe Montalto.

Nell'inchiesta sono coinvolti Vittorio Morace, cui a febbraio scorso sono stati sequestrati beni per 10 milioni di euro, l'ex sottosegretario Simona Vicari e l'ex presidente della Regione Rosario Crocetta, la deputata regionale Marianna Caronia (la cui posizione è stata successivamente archiviata) e altre persone. Il Gip - dopo la richiesta della misura interdittiva per la società - ha ritenuto ''la sussistenza di un concreto e attuale rischio di commissione di altri illeciti amministrativi dipendenti da reato da parte della società di navigazione in argomento, la quale avrebbe tratto vantaggio dai delitti di corruzione commessi da Vittorio Morace sia sotto il profilo economico sia per effetto della posizione di privilegio ricoperta nel settore del trasporto marittimo''.

Secondo il giudice ''la società in questione, essendo di esclusiva proprietà della famiglia Morace, non è mai stata dotata di modelli organizzativi e gestionali adottati al fine di evitare la commissione dei delitti in questione''. Le indagini dell'operazione Mare Monstrum - dicono i carabinieri - rivelavano come Morace, all'epoca presidente pro tempore della società di navigazione "Ustica Lines spa", avesse stretto un patto corruttivo con Salvatrice Severino, dirigente pro tempore dell'assessorato ai Trasporti della Regione siciliana. L'accordo avrebbe portato la dirigente a predisporre e confezionare bandi di gara, aventi ad oggetto l'affidamento quinquennale del servizio di collegamento marittimo di pubblico interesse con mezzi veloci tra la Sicilia e le isole minori, in favore della compagnia di navigazione trapanese. Severino, inoltre, avrebbe erogato a beneficio di "Ustica Lines" 10 milioni di euro a titolo di compensazioni finanziarie per prestazioni di trasporto marittimo mai rese dalla società. In cambio la dirigente avrebbe ricevuto beni di lusso e ottenuto l'assunzione della figlia nella società.

LA COMPAGNIA. "Il commissario giudiziale si affianca al consiglio di amministrazione in carica, con compiti e poteri funzionali al perseguimento dell'obiettivo di assicurare una legalità organizzativa e gestionale nel settore dei contratti di pubblico servizio. Liberty Lines, pur se sottoposta a siffatto controllo, mantiene la sua autonomia gestionale e amministrativa e continuerà ad assicurare la regolarità dei servizi di collegamento marittimo e a garantire la consueta qualità del servizio di trasporto ai suoi utenti". E' quanto si legge in una nota della compagnia di navigazione.
Liberty Lines, con sede a Trapani, collega 33 destinazioni nel Mediterraneo, operando in particolare sulle rotte passeggeri da e verso le Isole Egadi, le Eolie e le Pelagie in Sicilia.
Viaggia inoltre a Pantelleria, Ustica e Napoli, oltre ad assicurare i collegamenti da Trieste con la penisola d'Istria.
La compagnia, con un organico di oltre 600 dipendenti, è dotata di una flotta di 32 unità veloci tra aliscafi, catamarani e monocarena, tra cui il primo aliscafo al mondo per dimensioni.

L'archiviazione per Marianna Caronia

Il giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Trapani Samuele Corso ha accolto la richiesta di archiviazione avanzata dal pubblico ministero Franco Belvisi ed archiviato l’indagine a carico dell’onorevole Marianna Caronia nell'ambito dell'indagine "Mare Monstrum".

In relazione alla posizione della deputata regionale, assistita dagli avvocati Ninni Reina e Marco Lo Giudice, il gip ha ritenuto di escludere un ruolo attivo nella conclusione di un accordo di traffico illecito di influenze, ritenendo non dimostrato alcun intervento diretto da parte dell’indagata su componenti della Commissione parlamentare Trasporti dell'assemblea Regionale Siciliana o altri soggetti.

Così si esprime l’ordinanza di archiviazione: «Non è poi risultato alcun intervento diretto e personale di Caronia Marianna sui componenti della Commissione o, comunque, su esponenti politici e/o della burocrazia amministrativa in grado di influire sulle determinazioni di questi ultimi [..]».

Caronia era stata accusata di avere compiuto un atto contrario ai doveri d’ufficio consistente nell’aver ostacolato, nell'ottobre del 2016, la nomina di un consulente della Commissione stessa in materia di trasporti marittimi, trattandosi di nomina sgradita a Ettore Morace e di aver ricevuto per tale atto una buona uscita non congrua pari a 100.000 euro da parte della Siremar Spa.

Invero nel corso del procedimento la difesa aveva dimostrato che la Caronia era stata assunta nel 1991, e che la sua buona-uscita era risultata inferiore e dunque ingiusta per difetto rispetto a quella percepita da altri dipendenti con livello d’inquadramento inferiore. (aggiornamento 17 luglio 2020)

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