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"Quindici chilometri per il nuovo ingresso", dipendenti del parco in rivolta a Selinunte

CASTELVETRANO. I cancelli del secondo ingresso ai templi di Selinunte, quello di Triscina, si sono finalmente riaperti, ma è già polemica fra direttore e sindacati. Il personale addetto alla biglietteria protesta perché non vuole spostarsi da Selinunte a Triscina dopo avere timbrato il cartellino d’ingresso.

Per i dipendenti sono troppi, da percorrere con i loro mezzi, quei 15 chilometri che separano le due postazioni. E non piace nemmeno l’alternativa di utilizzare il trenino turistico del parco. La biglietteria è gestita sia dal personale del parco che da quello del Comune.

Inoltre, i sette commercianti che avevano le loro attività all’ingresso lato Triscina, vogliono vederci chiaro prima di riaprire i battenti dopo un periodo di chiusura. La polemica è fra il direttore del parco archeologico, Enrico Caruso, e il responsabile del Cobas regionale Michele D’Amico, per il fatto che il personale si sente penalizzato dal dovere andare prima a Marinella di Selinunte per poi spostarsi a Triscina. Già nei giorni scorsi il direttore aveva stigmatizzato l’operato del sindacato che secondo lui «avrebbe dovuto guardare più all’interesse di un sito piuttosto che all’interesse, se ci fosse stato, del singolo impiegato».

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