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Trapani, dopo la sconfitta con la Sicula Leonzio monta la contestazione

Reginaldo

TRAPANI. Macché rincorsa. Per il Trapani, dopo la sconfitta del «Massimino» ad opera della Sicula Leonzio, l’obiettivo non può che essere quello di cercare di blindare il terzo piazzamento possibile nella griglia dei play-off. Se Lecce e Catania, nel confronto diretto, hanno conseguito quel «pareggino» che aveva auspicato, alla vigilia, il tecnico trapanese Alessandro Calori, la battuta d’arresto dei granata li relega a 9 punti dai giallorossi, primi, e a 5 dagli etnei, secondi. Alle loro spalle si è avvicinato, inoltre, il Rende che vincendo a Siracusa, è a soli 3 punti dal Trapani. Situazione non allegra anche perché la squadra di Calori nelle ultime cinque partite di campionato ha fatto solo 3 pareggi, e comunque non vince da 6 partite di fila perché il Cosenza, dopo avere espugnato il Provinciale nell’ultima gara del girone di andata, l’ha battuta, eliminandola, anche in Coppa Italia.

Tifoseria impietosa nei confronti del Trapani e soprattutto del suo tecnico. Sui social la contestazione impazza fin dall’immediato dopopartita del «Massimino». Inutile specificare che viene chiesta la testa di Calori. Richiesta che è stata ribadita allo stadio, alla ripresa degli allenamenti avvenuta ieri pomeriggio, perché la prossima partita, contro la Juve Stabia, per la 23a giornata (quarta di ritorno) si giocherà in anticipo, venerdì alle 20.45 al Provinciale.

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