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La Cassazione annulla la sentenza di assoluzione, nuovo processo per il senatore D'Alì

TRAPANI. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso del pg Nico Gozzo, annullando, con rinvio ad altra sezione della Corte di Appello di Palermo, la sentenza con la quale nel 2016 i giudici avevano dichiarato prescritto, per una parte, sino al 1994, e assolto, per il periodo successivo sino al 2011, il senatore Tonino D'Alì dall'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Sentenza cancellata, si dovrà nuovamente celebrare il processo di secondo grado.

Già in mattinata il procuratore generale della Cassazione aveva chiesto alla massima Corte di annullare la sentenza di appello, uniformandosi quindi alla richiesta del pg di Palermo, Nico Gozzo. Sulla stessa posizione le parti civili, tra le quali l'associazione Libera e l'associazione antiracket «La verità vive», con gli avvocati Giulio Vasaturo, Enza Rando e Peppe Gandolfo. Le difese con gli avvocati Stefano Pellegrino e Gino Bosco avevano chiesto la conferma del pronunciamento.

«Ci troviamo di fronte ad un rinvio finalizzato a sollecitare la Corte di appello di Palermo a decidere nuovamente se ascoltare o meno testimoni in larga parte già escussi ed a meglio motivarne l’eventuale rigetto. Testimoni che, ove ammessi, nulla comunque potranno aggiungere a fatti già esaminati nei dieci lunghi anni di un processo 'abbreviatò Il che porterá ad altre lunghe attese, ulteriori costi per la giustizia e per giungere alla fine al punto di partenza: l’ennesima assoluzione». Gino Bosco e Stefano Pellegrino, avvocati del senatore Antonio d’Alì, commentano così la pronuncia della Corte di Cassazione che ieri sera ha annullato con rinvio la sentenza della Corte d’appello di Palermo che, a settembre del 2016, dichiarò assolto il parlamentare di Fi dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa per le contestazioni successive al 1994 e prescritti i reati a lui imputati nel periodo antecedente a quella data. L’appello aveva deciso conformemente al gup in primo grado.

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