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A Castelvetrano in strada ancora 600 tonnellate di rifiuti

CASTELVETRANO. La commissione straordinaria alla guida della città di Castelvetrano, dopo lo scioglimento per mafia del Comune lo scorso mese di giugno, ha chiesto oggi, con una nota, alla Regione di potere essere autorizzata a conferire nella struttura del Polo tecnologico di contrada Airone 600 tonnellate di rifiuti che giacciono ancora per le strade dopo il blocco della raccolta che si è determinato nei giorni scorsi a causa della chiusura della discarica di contrada Borranea, a Trapani.

«Anche adesso che la discarica di Trapani è aperta - dice uno dei tre commissari, Salvatore Caccamo - per strada ogni giorno rimangono nove tonnellate di rifiuti. Infatti, a fronte delle 45 tonnellate quotidiane che si producono in città ne possiamo conferire soltanto 36. Inoltre, la discarica di contrada Borranea nei giorni festivi è chiusa, per cui i rifiuti aumentano a dismisura senza che riusciamo a smaltirli».

Già nel luglio 2016 la Regione, nel corso di un’altra emergenza, autorizzò il deposito preliminare e transitorio nella struttura, da parte di vari Comuni, di circa duemila tonnellate di rifiuti scatenando non poche polemiche poiché, tra le altre cose, si paventarono possibili problemi di inquinamento delle falde acquifere di contrada Airone che attraverso i pozzi comunali viene distribuita ai cittadini.

Il polo tecnologico, finanziato dall’Unione europea per 10,6 milioni di euro, era di Belice ambiente spa, fu inaugurato nel 2010 e funzionò per un brevissimo periodo.

Il progetto prevedeva la realizzazione di tre lotti. Nel primo le frazioni nobili provenienti dalla raccolta differenziata dovevano essere trasformate o trasferite presso le piattaforme ecologiche, inoltre nell’impianto di compostaggio l'organico raccolto nel sistema di differenziata "porta a porta" doveva essere trasformato in concime biologico da donare agli agricoltori. Il secondo lotto prevedeva la realizzazione di un impianto di selezione e valorizzazione delle frazioni secche (carta, cartone, plastica, vetro e alluminio), mentre il terzo lotto un centro di raccolta, un’autorimessa e uffici con annesso laboratorio di ricerca e centro multimediale.

 

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