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Cellulare nascosto in cella a Favignana: era in possesso di Antonino Speziale

Antonino Speziale

FAVIGNANA. E’ Antonino Speziale, l'ultra catanese condannato per l'omicidio dell'ispettore Raciti, il detenuto che è riuscito a nascondere il telefono cellulare nel carcere di Favignana. Sembra che lo nascondesse dentro un barattolo. A denunciare l'accaduto è stato il sindacato di polizia penitenziaria Sappe: “Il rinvenimento è avvenuto - dice Donato Capece, segretario generale - grazie all'attenzione, allo scrupolo ed alla professionalità della polizia penitenziaria in servizio”.

"A nostro avviso - aggiunge - appaiono pertanto indispensabili, nei penitenziari per adulti e per minori, interventi immediati compresa la possibilità di schermare gli edifici per neutralizzare la possibilità di utilizzo di qualsiasi mezzo di comunicazione non consentito e quella di dotare tutti i reparti di polizia penitenziaria di appositi rilevatori di telefoni cellulari anche attraverso adeguati ed urgenti stanziamenti finanziari".

Speziale è l’ultrà il 2 febbraio 2007 a Catania si scontrò insieme ad altri 250 ultras catanesi con le forze dell’ordine dopo il derby Catania- Palermo. Durante gli scontri perse la vita l'ispettore capo di polizia Filippo Raciti.

Ma quel sanguinoso derby di Sicilia era iniziato sotto i peggiori auspici. Già all'inizio della partita partirono i fuochi d'artificio predisposti in onore della contemporanea festa di sant'Agata, patrona di Catania. Fuori dallo stadio iniziarono i primi scontri tra le due tifoserie. La polizia tentò di disperdere i tifosi e vennero lanciati all'interno della curva nord dei lacrimogeni, che misero il panico tra gli spalti dove migliaia di tifosi assistevano all'incontro ignari degli scontri che avvenivano all'esterno. Si creò una calca che provocò scene di panico. La partita venne sospesa per quaranta minuti per poi terminare con la vincita del Palermo 2-1.

Fuori ci fu una guerra tra gli agenti di polizia e gli ultrà etnei e all'esterno dello stadio decine di persone dal volto coperto attaccarono le forze dell'ordine. Vennero fermati la sera stessa una ventina di ultras. Si venne a sapere che era rimasto gravemente ferito l'ispettore capo del X Reparto Mobile di Catania Filippo Raciti, morto poco dopo. La causa fu la rottura del fegato causato da un colpo con un corpo contundente.

Gli investigatori acquisirono le riprese filmate degli scontri realizzate dalla polizia scientifica e fu eseguito un sopralluogo tecnico nella curva nord dello stadio Massimino. Nel frattempo, le forze dell'ordine fermarono quindici persone, quattro non ancora maggiorenni. Il sospettato principale su proprio Antonino Speziale che all'epoca aveva solo 17 anni. Speziale venne arrestato il 27 febbraio e scarcerato a fine luglio, per essere mandato in una comunità di recupero. Il 21 dicembre 2011 la Corte d'Appello per i minorenni di Catania lo ha condannato a 8 anni di carcere per omicidio preterintenzionale. Il 14 novembre 2012 la Corte di Cassazione ha confermato la sentenza d’appello.

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