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Detenuto ingiustamente, lo stato risarcisce un uomo di Alcamo: 3 milioni

Gaetano Santangelo, Vincenzo Ferrantelli e Giuseppe Gulotta

ALCAMO. Un risarcimento di 1 milione e 800 mila oltre a quello già incassato di 1 milione e 200 mila: è quello che dovrà pagare lo Stato Italiano all'alcamese Vincenzo Ferrantelli per ingiusta detenzione e danni esistenziali e morali. Come riporta il Giornale di Sicilia, lo ha deciso la Corte d’appello di Catania nella nuova udienza scaturita dalla decisione della Cassazione, che aveva accolto il ricorso presentato dagli avvocati Saro Lazuria e Alessandro Finazzo che avevano ritenuto «esigua la somma già riscossa da Vincenzo Ferrantelli di un milione e 200 mila euro».

Ferrantelli è stato uno degli imputati della strage nella casermetta di Alcamo Marina, avvenuta il 27 gennaio del 1976, dove vennero trucidati due giovani carabinieri: Salvatore Falcetta e Carmine Apuzzo, i cui mandanti ed esecutori non sono stati mai scoperti. Ferrantelli è stato scagionato, con sentenza passata in giudicato, dall’accusa di aver fatto parte del commando che uccise i due carabinieri. Anche gli altri imputati Gaetano Santangelo, Giuseppe Gulotta e il bottaio di Partinico Giovanni Mandalà, condannato all’ergastolo e morto in carcere nel 1998, sono stati scagionati.

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