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Servizio di Radioterapia a Mazara, convenzione con Villa Santa Teresa

MAZARA DEL VALLO. «La firma di questa convenzione è il momento conclusivo di un lungo iter che per la prima volta e in provincia di Trapani ha permesso all’Assessorato regionale alla Salute di avviare, in sinergia con l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, il servizio di radioterapia all’ospedale Abele Ajello. Non sarà l'unica in quanto è stata finanziata, ed è già in corso il progetto esecutivo, una seconda radioterapia a Trapani». Lo ha detto l’assessore regionale alla Salute Baldo Gucciardi che ieri con il commissario straordinario dell’Asp di Trapani Giovanni Bavetta e Giosuè Marino, presidente del Cda del centro di medicina nucleare San Gaetano, che gestisce Villa Santa Teresa di Bagheria, era presente alla firma del protocollo d’intesa per le prestazioni di fisica medica e di radioterapia che si terranno al presidio ospedaliero mazarese.

L’accordo ha validità triennale e potrà essere rinnovato. Gucciardi ha anche reso noto che «Il parlamento siciliano ha approvato la norma, proposta dal governo regionale, che consentirà alla Regione di utilizzare la clinica Villa Santa Teresa di Bagheria per finalità sanitarie».

Il prefetto Marino ha sottolineato: «Con questo atto diamo un senso pieno al significato di una confisca per mafia. Questa attività sanitaria non è la sopravvivenza di un bene, ma la continuità di una eccellenza».

Il centro San Gaetano si impegna a mettere a disposizione dell’Asp di Trapani le figure professionali necessarie per lo svolgimento delle attività cliniche di radioterapia e le prestazioni di fisica medica all’ospedale Abele Ajello, mentre l’Asp avrà la responsabilità della gestione del servizio. L’ambulatorio di radioterapia sarà aperto all’utenza entro la fine del mese. Intanto, Bavetta ha annunciato che proprio al presidio ospedaliero di Mazara del Vallo «venerdì prossimo sarà effettuato il primo intervento sul tumore al colon in 3D. Vogliamo essere un progetto pilota, attuando protocolli che diversifichino le patologie per intensità di cura, sia nell’emergenza che nel cronico e nella prevenzione».

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