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Muore dopo aver intentato una causa, ma il processo a Marsala prosegue

Tribunale di Marsala

MARSALA. La donna ultranovantenne che aveva intentato la causa civile è morta, ma il procedimento è ancora pendente perché il legale dell’amministratore di sostegno (la nuora dell’anziana morta) non si decide, a distanza di circa sei mesi dal decesso e nonostante un sollecito del giudice, a dichiararne la morte davanti al Tribunale di Marsala. Probabilmente per non far venir meno la causa.

A farlo notare sono stati i legali che rappresentano la controparte (la figlia dell’anziana e il nipote), che due mesi dopo il decesso hanno provocatoriamente citato la morta affinché testimoniasse davanti al giudice. Al centro dell’intricata vicenda giudiziaria un’eredità contesa tra familiari. Un caso piuttosto singolare che pone i magistrati davanti a un problema giuridico non indifferente. Per la legge italiana, infatti, spetterebbe alla parte dichiarare il decesso, in questo caso all’amministratore di sostegno, la cui funzione è cessata, e al suo legale, a cui il giudice tutelare ha revocato la procura, ma costoro non hanno alcun interesse a dichiarare la morte della persona nel cui nome è stata avviata la causa civile.

Intanto, la vicenda potrebbe avere anche un risvolto penale. Su istanza del nipote, infatti, il giudice tutelare, non solo ha revocato il mandato delle azioni legali all’amministratore di sostegno e la procura al suo legale, ma ha anche trasmesso gli atti alla Procura della repubblica di Marsala.

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