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Pochi medici in corsia, il commissario dell'Asp di Trapani torna in servizio

TRAPANI. "In tutti i nostri reparti di emergenza urgenza la situazione è drammatica - prosegue il commissario dell'Asp di Trapani -. Abbiamo sei ospedali nella nostra azienda e tutti nella identica difficoltà, senza contare i problemi di reclutamento che abbiamo per il presidio di Pantelleria, per il quale dobbiamo quindi provvedere alle turnazioni dalla terraferma per garantire l'offerta sanitaria, aggravando ancora di più la situazione nei reparti".

"Ho grande rispetto per la Corte dei conti, ma i magistrati contabili guardano, giustamente, solo a quella che è la loro competenza - sostiene - Con le assunzioni di personale sanitario che sono bloccate in Sicilia dal 2009, con tanti medici, infermieri e ausiliari che ogni giorno lasciano il servizio perché vanno in pensione, ho una carenza di organico, rispetto alla pianta organica scaturita dalla nuova rete predisposta dall'assessorato alla Salute e condivisa dal ministero, di 1.800 figure professionali, da reclutare nel triennio. Ma se di queste almeno un migliaio non vengono immesse oggi, non domani, le criticità dei pronto soccorso saranno anche di tutti gli altri reparti".

"Certo c'è anche una questione più complessiva - conclude - che riguarda la programmazione e coinvolge quindi il ministero della Salute. Nel prossimo futuro non avremo un numero sufficiente di alcune figure professionali. Vanno quindi ripensate le quote di accesso alle specializzazioni, adeguandole alle esigenze odierne e anche a quelle future. La rete garantisce il diritto alla salute sia al cittadino che sta a 100 metri da un policlinico che a quello che sta in un paesino, grazie alle reti tempodipendenti e all'ospedale per intensità di cura anche per patologie più complesse, e non vi è spreco, anzi è una razionalizzazione. Ma questa impalcatura va sorretta".

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