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Sudanese prova a fare sbandare il pullman Palermo-Trapani. La Procura: non è terrorismo

PALERMO.  Momenti di panico, urla e poi il sospiro di sollievo per il mancato pericolo. E’ ancora però da decifrare il motivo che ha spinto un giovane sudanese che viaggiava a bordo di un pullman Trapani-Palermo, poco prima della galleria per Segesta, ad afferrare il volante mentre il mezzo era in corsa e cercare di farlo uscire di strada. Quasi sicuramente comunque, secondo i Pm, non è un atto terroristico.

Il giovane è stato bloccato da due militari che si trovavano a bordo. Sulla vicenda indaga il pool della dda di Palermo che coordina le inchieste sul terrorismo. La Digos ha interrogato l'africano che è stato fatto scendere a Castellammare del Golfo. Dell’inchiesta si sta occupando il pm Gery Ferrara.

Il pullman è della ditta Salemi e da Trapani stava andando a Palermo. A metà del tragitto, l’africano si è alzato e si è diretto verso l’autista afferrando il volante. I militari intervenuti erano in borghese, liberi dal servizio. Secondo i primi accertamenti il sudanese non avrebbe avuto armi con sé. Ma certamente la situazione poteva degenerare causando un incidente.

«Allo stato non ci sono motivi per sospettare che sia un atto di natura terroristica», precisa il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi. E aggiunge: «Tuttavia stiamo svolgendo tutte le indagini necessarie ad accertare la reale natura del gesto, che, al momento, appare riconducibile a motivi personali».

«E' stato un attimo - dice un passeggero - con gesto fulmineo ho visto questo giovane che si dirigeva verso l’autista. All’inizio pensavo stesse per chiedere un informazione e invece ha afferrato il volante». «E' stato anche grazie alla prontezza di riflessi dei due militari - aggiunge una ragazza - che alla fine non è accaduto alcunché di grave».

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