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Trapani, elezione del sindaco a rischio
Doppio quorum e ipotesi commissario

TRAPANI. A Trapani le elezioni sono a rischio. In mezzo al caos delle ultime ore, ci sono poche certezze. Una è questa: se entro oggi Mimmo Fazio, il candidato più votato al primo turno ma indagato nell’inchiesta «Mare Monstrum» riguardante le mazzette relative ai trasporti marittimi in Sicilia, infatti, entro oggi  non indicherà gli ultimi due assessori, così come sembra orientato a fare essendosi dichiarato «fuori dai giochi», domani la commissione elettorale circoscrizionale lo escluderà dal ballottaggio. Lasciando il solo Pietro Savona in campo come unico candidato. A quel punto, però, si verrebbe a creare un'altra sfida nella sfida: quella del quorum. Anzi, del doppio quorum.

Savona, infatti, non avrebbe più nessun avversario "fisico" contro cui lottare, ma solamente i numeri. E Non è poca cosa, soprattutto in un momento storico in cui l'astensionismo sembra il partito con più forza in Italia. Doppio quorum, dunque: il primo legato al numero dei votanti ed il secondo alle preferenze ottenute. Nel primo caso dovrebbe recarsi alle urne il 50% più uno (30.012) degli aventi diritto, 60.023.

Al tempo stesso, poi, Savona dovrebbe anche ottenere il 25% dei consensi, sempre relativo al numero degli aventi diritto al voto, quindi, 15.006 quando, al primo turno, ne ha ottenuti 8.714. Nel caso questi numeri non venissero raggiunti (e questa è un'ipotesi che non è affatto da escludere), a Trapani non ci sarebbe un sindaco. O meglio, non ci sarebbe un sindaco eletto da cittadini. La Regione a quel punto nominerebbe un commissario, che avrebbe il compito di "reggere" la città in questo difficile momento.  Il consiglio comunale, invece, si insedierebbe ugualmente, ma cambierebbe la suddivisione dei 24 seggi.  Alla coalizione del vincitore vanno 14 seggi, mentre tutte le opposizioni ne prendono 10. In questo caso, però, non ci sarebbe alcun vincitore, per cui, per la ripartizione, ci si rifarebbe al «proporzionale puro». Ed allora, anche quei consiglieri che al momento si ritengono già eletti, rischiano il posto perché alcuni partiti, penalizzati dal non avere un proprio candidato al ballottaggio, come Forza Italia il partito più votato con il 15%, vedrebbero crescere il numero dei propri consiglieri a Palazzo Cavarretta, la sede del consiglio comunale. Nel caso specifico Forza Italia passerebbe da 2 a 4 consiglieri. Anche qui, molta confusione

E anche i partiti, in questo momento, stanno giocando le loro carte, che sembrano comunque orientative sulle intenzione . Il deputato regionale Udc, Mimmo Turano, che ha sostenuto la candidatura di Fazio, ha detto che «non avrebbe senso presentare la lista degli assessori. Mi sto recando a Trapani, per ringraziare chi ci ha sostenuto. Per me la campagna elettorale, una campagna elettorale maledetta, finisce qui», ha concluso Turano.

E a proposito di Forza Italia, il partito ha chiesto ai propri molti elettori di non recarsi domenica 25 giugno al voto a Trapani. "Noi non vogliamo essere complici di un ballottaggio al quale non avremmo mai accettato di partecipare come succedanei di singole decisioni altrui e non come titolari di mandato popolare. È ormai smascherato - prosegue il documento - con pubbliche, recenti, dichiarazioni, il becero tentativo di spaccare e lacerare la prevalente opinione di Centrodestra (a Trapani oltre il 60%) ordito da Fazio e da alcuni altri personaggi della sinistra populista».

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