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Accusato di aiutare la jihad: poi è stato scagionato, assolto con sentenza definitiva

ARTICOLO AGGIORNATO IL 26 OTTOBRE 2021

Saud Almagasbi è stato assolto da tutte le accuse con la sentenza della Corte d’Assise d’Appello di Palermo diventata irrevocabile il 27 ottobre del 2020. La sentenza, come segnalato dalla difesa di Almagasbi, sottolinea peraltro la “assoluta inattendibilità” delle accuse di terrorismo mosse dal cittadino marocchino citato nell’articolo qui sotto.

L'ARTICOLO DEL 15 GIUGNO 2017

In carcere avrebbe fatto proselitismo per la jihad ed esultato per la riuscita criminale degli attentati avvenuti di recente in città come Stoccolma e Londra. Saud Almagasbi, libico di 22 anni, parlando con un compagno di cella, minacciava e prometteva di vendicarsi contro di «loro, per gli anni trascorsi in carcere».

E con il pronome loro avrebbe inteso «il popolo europeo». Ad accusare Almagasbi, imputato in un processo per un naufragio costato 220 morti e che già rischia l’ergastolo (è accusato di aver fatto parte del gruppo di scafisti), è un ex compagno di detenzione, un marocchino di 40 anni, impaurito da ciò che aveva sentito nel carcere di Castelvetrano: pur avendo finito di scontare la pena e dunque non avendo alcunché da guadagnare con la propria deposizione, l’uomo si è rivolto alla polizia penitenziaria lo stesso giorno della propria scarcerazione, l’11 maggio.

 

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