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Scavi a Mothia, all'opera anche giovani migranti

Isola di Mozia

MARSALA. Anche giovani migranti provenienti da Ghana, Costa d’Avorio, Iran, Mali, Pakistan e Guinea, attualmente ospiti di alcuni centri accoglienza Sprar del Trapanese, parteciperanno alla nuova campagna scavi archeologici in programma sull'isola di Mothia, antica colonia fenicia sull'omonima isola di fronte le saline di Marsala. Il progetto sociale per la missione archeologica sarà condotto d’intesa da Università di Palermo, Soprintendenza ai Beni culturali di Trapani e Comune di Marsala.

«Una sinergia - sottolinea una nota - a beneficio della ricerca scientifica e con una connotazione sociale, tenuto conto che agli Enti istituzionali si affianca il Consorzio Solidalia, anch’esso partner del Protocollo d’Intesa che agevola l'integrazione nel territorio dei richiedenti asilo selezionati. Questi sono giovani maggiorenni (18/30anni), con un buon grado di istruzione (uno è pure laureato in Ingegneria meccanica) e qualcuno parla pure due lingue (oltre quella del Paese d’origine)».

La campagna scavi sull'isola di Mothia avrà la durata di circa sette settimane (fino a metà del prossimo luglio). Si proseguirà, in particolare, nel lavoro avviato lo scorso anno nella zona K (cosiddetta "cappiddazzu"), luogo di ritrovamento, nel 1979, della statua del «Giovinetto in tunica».

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